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I surgelati osservati speciali in Cina, possono portare Covid

Dal primo novembre è richiesta la tracciabilità di tutti i prodotti congelati importati. C'è il timore che il virus resista a lungo alle basse temperature sia sulle confezioni del prodotto che all'interno del prodotto stesso. Il provvedimento riguarda soprattutto prodotti ittici e carni. Nuova stretta sugli arrivi di passeggeri, ora sono richiesti due test preventivi


02/11/2020 19:30

di Marco Leporati*

settimanale

Le nuove disposizioni entrate in vigore in Cina dal 1 novembre obbligano la tracciabilità dei prodotti congelati importati dall’estero. Questa decisione è maturata negli scorsi giorni quando nell’insorgenza di contagi in un cluster a Qingdao si è scoperto che i due portatori del virus lavoravano in un reparto di celle frigorifere al porto della città. Il tracciamento riguarderà i prodotti ittici e le carni in genere.

La stessa situazione si era già manifestata a giugno a Pechino al mercato del fresco di Xinfad. Per quanto riguarda Pechino è stata istituita una piattaforma dalla Beijing Administration for Market regulation alla quale gli importatori che hanno già installato il proprio sistema di tracciamento dovranno collegarsi. A Shanghai una piattaforma similare era già stata approntata in ottobre e così pure nella Provincia dello Zeijang ma ora queste nuove iniziative sono state rinforzate a seguito della conferma della CDC (China Disease Center ), supportata da uno studio congiunto tra Tsinghua University,Peking University e Cass (China Accademy science) e pubblicata sulla National Science Review.

Questo provvedimento concerne due aspetti epidemiologici:la presenza del virus Covid 19 sulle confezioni del prodotto oppure la presenza del virus nel prodotto congelato come era avvenuto a Pechino per il salmone che, dopo lo scongelamento, era stato venduto a tranci nel mercato di Xinfadi.Allora si era scoperto che la sequenza del genoma in uno dei cinque salmoni era simile a quello isolata nei pazienti che l’avevano acquistato. Il tracciamento nella catena del freddo è ciò che si è ripetuto a Qingdao alfine di poter isolare il virus. In questi giorni sono stati messi sotto osservazioni container di prodotti ittici provenienti dall’Equador e alcuni containers di carna suina provenienti dal Brasile.

Wu Zunyou, capo epidemiologo alla CDC, in una recente intervista, ha affermato che il coronavirus potrebbe sopravvivere in temperature negative per molto tempo

Come nel film” Virus, ultimo rifugio Antartide”, diretto quarant’anni fa dal regista giapponese Kinji Fukasaw, il trafugamento di un virus creato in un laboratorio americano e poi disperso durante un incedente areo, porta alla distruzione della popolazione mondiale salvo per un gruppo di persone che vivono in Antartide.  Il virus è inattivo alla temperatura di meno dieci gradi Chelsius ma appena ritrova l’ambiente naturale ritorna in salute per produrre i suoi devastanti effetti.

Dal presupposto che in Cina non vi sono stati casi autoctoni eccetto quanto è avvenuto a Kasghar la settimana scorsa, il numero esiguo dei contagiati proviene dall’estero  e dall’estero provengono anche  i prodotti con i rischi di contagio: conseguentemente dal 1 novembre ai passaggeri in entrata sono richiesti due test preventivi nel paese di origine (test sierologico e tampone) e a inizio e durante la quarantena tre test di verifica.

A distanza di una settimana, salvo sorprese,  sta effettivamente manifestandosi la divisione epocale come una grande epopea storica del lontano passato. La Cina quale isola felice? Il nuovo banco di prova dopo la transumanza delle vacanze di ottobre sarà la CIIE (China International Import Exibition) che aprirà i battenti i 5 novembre a Shanghai. (riproduzione riservata)

*managing director a Shanghai di Savino Del Bene, azienda di trasporti internazionali e logistica. Vive e lavora in Cina da oltre 25 anni


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