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Il boom delle due ruote fa crescere i costruttori taiwanesi

Se il coronavirus ha affondato il mercato automobilistico, d'altra parte ha ravvivato l'industria della bicicletta e l'isola di Formosa sta facendo grandi affari con i suoi principali marchi, a partire da Giant. Lo scorso anno ha esportato bici, per 1,22 miliardi di euro, rispetto a 1,34 miliardi del 2018; il calo è stato coperto dallo sviluppo del segmento elettrico, passato e raddoppiato a 771 milioni


22/06/2020 10:31

di Micol Mercuriali - Class Editori

Bici

Mezzo mondo torna sui pedali e il boom delle due ruote rilancia i costruttori di bici di Taiwan. Le fabbriche della piccola isola stanno compiendo un vero e proprio sprint per soddisfare la domanda crescente che spazia dall'America all'Europa. Se il coronavirus ha affondato il mercato automobilistico, d'altra parte ha ravvivato l'industria della bicicletta e Taiwan sta facendo grandi affari con i suoi principali marchi, a partire da Giant.«Abbiamo reagito molto rapidamente», ha spiegato all'Agenzia France Presse la presidente del gruppo leader mondiale della produzione di bici, Bonnie Tu. «Abbiamo mobilitato l'intero gruppo, in particolare le fabbriche e i servizi di vendita, così da soddisfare la domanda».

Nel periodo clou della pandemia, mentre diversi produttori della Cina continentale erano costretti a fermarsi, Giant gestiva positivamente la produzione a Taiwan e si è fatta trovare pronta al boom della domanda. In Europa, Giant sarà presto in grado di fare affidamento su un nuovo stabilimento che aprirà in Ungheria e consentirà di ridurre la dipendenza dai siti produttivi cinesi e di avvicinare l'assemblaggio dei mezzi ai clienti europei.

Gina Chang, segretario generale dell'Associazione ciclistica taiwanese, dice all'Afp che i due principali produttori di bici dell'isola hanno il libro degli ordini pieno fino al termine dell'anno. Lo scorso anno Taiwan ha esportato bici, escluso quelle elettriche, per 1,22 miliardi di euro, rispetto a 1,34 miliardi del 2018; il calo è stato però ampiamente coperto dallo sviluppo del segmento elettrico, passato da 337 a 771 milioni di euro; un export concentrato soprattutto verso il Vecchio Continente. Nei primi quattro mesi dell'anno le esportazioni di bici elettriche sono aumentate del 23%.

Il trend positivo continuerà anche quando l'effetto Covid rallenterà? Alla Bbc la presidente del Gruppo Giant si è mostrata ottimista. «Certo. Il ciclismo è uno sport che permette di mantenere la distanza sociale e che si può praticare con tutta la famiglia o gli amici. Non è assolutamente una forma di isolamento come molti pensano, quindi con gli incentivi dei governi diventerà sempre di più una forma di attività fisica e di trasporto sicura ed ecosostenibile». (riproduzione riservata)


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