C'è la Cina nel futuro di Vibram. «Ci stiamo approntando a questo Paese», ha ammesso Paolo Manuzzi, global manager dell'azienda di Albizzate, in provincia di Varese, specializzata nella produzione di suole in gomma ad alte prestazioni e con numeri da 190 milioni di euro di ricavi. «Fino ad ora abbiamo preferito focalizzarci a costruire il nostro marchio», ha aggiunto.
Il passo successivo sarà quello di stringere rapporti con i brand cinesi di calzature «e i risultati arriveranno», ha confermato il manager. D’altro canto, quello delle suole è il core business di Vibram. «Il 10% del nostro turnover è generato dal prodotto finito (e quindi dalle linee Five Fingers e Furoshiki, ndr) mentre il 90% è legato alle suole e al business B2B».
Numeri che potrebbero variare nel futuro in funzione della crescita della domanda del prodotto finito pur mantenendo però il focus sul segmento delle suole. «La calzatura è anche il nostro modo per far veicolare le potenzialità delle nostre suole. Continuiamo a fare dell’innovazione il nostro punto di forza». A Lineapelle il brand presenta Bubble design, un concept evoluto che riduce il peso della suola e crea un movimento sinuoso, insieme alle nuove proposte dei modelli Vibram Furoshiki the wrapping sole e alla tecnologia Vibram arctic grip.
L’ultima novità intanto, come spiegato a Milano Finanza, sarà l’apertura di un nuovo negozio a Boston, negli Stati Uniti. «Lunedì è previsto il taglio del nastro del nuovo spazio. Eravamo già presenti in città ma ci spostiamo in uno spazio in Commonwealth Avenue», ha spiegato Manuzzi, nel sottolineare che l’azienda ha altri due store al mondo, a Milano e a Montebelluna, in Veneto.
Non è un caso che il gruppo abbia scelto gli Stati Uniti. L’area statunitense è il nostro principale mercato ma non solo. Nell’area di Boston produciamo anche il 25% del turnover generato dalle suole», ha aggiunto il manager. Se gli Usa, insieme all’Europa e al Giappone rappresentano i mercati principali di Vibram, però il futuro guarda alla Repubblica popolare.