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Il mercato dei beni di lusso teme un calo per i nuovi lockdown

Nel Paese del Dragone circa 17 milioni di persone sono tornate in lockdown. I casi positivi sono raddoppiati a livello nazionale, motivo per cui il governo ha decretato nuove forti restrizioni. Un calo della domanda di lusso in Cina potrebbe avere effetti più pesanti rispetto a quelli temuti dal conflitto russo-ucraino


16/03/2022 11:47

di Martina Ferraro - Class Editori

Cina

Non bastavano le sanzioni imposte dall’Unione europea alla Russia a far tremare il comparto lusso, che in parte sta ancora pagando lo scotto della prima crisi pandemica. La nuova impennata di casi di Covid-19 in Cina sta gettando nuove preoccupazioni sulla moda mondiale e soprattutto europea.

Nel Paese del Dragone circa 17 milioni di persone sono tornate in lockdown, proprio come succedeva due anni fa. I casi positivi sono raddoppiati a livello nazionale, motivo per cui il governo ha decretato un nuovo blocco e la sospensione dei trasporti pubblici, in vigore fino al 20 marzo.

Per molti la situazione sarebbe addirittura peggiore rispetto a quella vissuta nel 2020. In generale, hanno spiegato gli analisti di Ubs, un calo della domanda di lusso in Cina potrebbe avere effetti più pesanti sul settore rispetto a quelli temuti dal conflitto russo-ucraino.

«È un’altra cosa di cui i mercati si devono preoccupare in termini di impatto sulla crescita economica e sulla domanda per le società europee che vendono in Oriente», hanno affermato gli esperti. I principali luxury player come Lvmh, Hermès, Kering e Burberry generano infatti una grande fetta del fatturato in Asia.

I timori stanno già pesando sull’andamento dei titoli sulle Borse internazionali. A Piazza Affari scivolano Salvatore Ferragamo e Moncler con un ribasso rispettivamente del 4% e del 3%, ma vanno male anche Aeffe (-2,2%) e Tod’s (-2,6%). Regge invece Brunello Cucinelli (+3%), sostenuto dalla recente acquisizione del 43% di Lanificio Cariaggi, fornitore storico del gruppo, per 15 milioni di euro (vedere MFF del 15 marzo). La situazione non migliora per le controparti europee, con Lvmh e Kering in discesa rispettivamente del -1,4% e del -1,3% a Parigi. Flessione del -3% anche per Hermès e di poco più del -3% per il gigante Richemont. Lieve ribasso a Londra (-0,2%) per Burberry.

Non resta che aspettare di capire quello che succederà dal 20 marzo in avanti e se, effettivamente, l’emergenza nell’ex Celeste impero sia destinata a perdurare a lungo. (riproduzione riservata)


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