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In Cina viaggia l'elettrico (+40%), cala ancora il resto

Mentre il mercato dell'auto segnala un forte rallentamento, un segnale contrastante arriva dal dato dell'inflazione arrivata al 2,7%, vicina la target del 3% segnato dal Governo. L'impatto maggiore arriva dall'aumento dei generi alimentari e, in particolare, dal boom dei prezzi della frutta fresca e della carne suina


12/06/2019 12:30

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

ford
Il crossover Territory EV della Ford, solo per il mercato cinese

È proseguito in maggio il periodo nero del settore automobilistico del Dragone: per l'undicesimo mese consecutivo il mercato ha registrato una contrazione del 16,4% a livello annuale a 1,91 milioni di vetture.

Nei primi cinque mesi del 2019 le vendite sono invece diminuite del 13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ha inoltre puntualizzato China Association of Automobile Manufacturers. Le vetture adibite al trasporto passeggeri sono scese del 15,2%, mentre le vendite di veicoli commerciali si sono contratte solo dell'1,3%, un segnale che potrebbe confermare la tenuta dell'economia nel suo complesso. 

La vendita di veicoli elettrici hanno segnato un nuovo boom raggiungendo quota 464.000 unita' nel periodo gennaio-maggio, in aumento del 41,5% rispetto all'anno precedente. Nel solo mese di maggio sono state vendute 104.000 vetture elettriche, pari al 5,4% del dato complessivo.

La saturazione del mercato nelle città più ricche della Cina e il credit crunch in quelle piu' piccole, insieme all'indebolimento della fiducia nell'economia cinese, sono fattori che stanno pesando sul mercato automobilistico di Pechino dalla metà dello scorso anno.

Alcuni analisti prevedono un rimbalzo del mercato automotive entro la fine di quest'anno, ma le nuove norme, piu' severe, sulle emissioni, che entreranno in vigore nel Dragone dal primo luglio, rappresentano un altro grosso ostacolo per le case automobilistiche.

Quest'ultime stanno offrendo sconti vertiginosi per ridurre il parco macchine e liberarsi il prima possibile delle vetture non conformi alle nuove norme. Cio' potrebbe dare una spinta temporanea alle vendite, ma allo stesso tempo la reddivita' delle case automobilistiche, già sotto pressione, ne risentirà.

Un segnale contrastante con quello che arriva dal mercato dell'auto è quello annunciato oggi sull'inflazione che ha raggiunto i massimi da 15 mesi a maggio, spinta al rialzo dai prezzi dei generi alimentari.

Il dato è aumentato del 2,7% a livello annuale, in accelerazione rispetto all'incremento del 2,5% di aprile, in linea al consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal.

I prezzi dei generi alimentari sono saliti del 7,7% a/a, l'incremento piu' consistente da oltre tre anni, rispetto al +6,1% a/a del mese precedente.

Quelli della frutta fresca sono aumentati addirittura del 26,7% a/a e quelli della carne di maiale, fortemente influenzati dalla peste suina che copisce alcuni mercati asiatici, Cina compresa, del 18,2%, spingendo al rialzo di 0,86 punti percentuali il dato complessivo sull'inflazione.

A livello mensile invece l'indice dei prezzi al consumo e' rimasto invariato a maggio. Il Governo di Pechino ha come target quello di mantenere l'inflazione sotto il 3%.

Infine i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,2% m/m e dello 0,6% a/a, sempre a maggio, in rallentamento rispetto all'incremento dello 0,3% m/m e dello 0,9% a/a di aprile, per via del calo dei prezzi delle commodity.


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