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Kering, cambio di strategia sull'e-commerce lusso in Asia

Mentre si prepara a chiudere la joint venture con Ynap, il colosso della moda punta ad accrescere le vendite sul web nei mercati orientali. Nel 2018, il fatturato derivante dalla rete, che esclude il wholesale business degli e-tailer, è stato di 626 milioni di euro, ma la percentuale, rispetto alle vendite off line, è insoddisfacente, secondo il management della società


10/06/2019 08:39

di Martina Ferraro - Class Editori

Asse Kering-Ynap sull'oriente
Una campagna Gucci

Kering continua a scommettere sull'Asia, dove vede grandi opportunità di crescita, e intanto si prepara a chiudere la sua joint venture con il gruppo Yoox Net-a-porter. Il colosso francese, che controlla fra g.i altri i marchi Gucci, Bottega Veneta, Pomellato e Brioni, riporterà all'interno dell'azienda le sue attività di e-commerce nel secondo trimestre del 2020.

Il gruppo del lusso sta lavorando per cercare di aumentare le quote di vendite online attraverso i propri siti web, stando a quanto dichiarato da Grégory Boutté, chief client e digital officer.

«Siamo consapevoli che l'e-commerce è destinato a crescere molto, e molto velocemente. Si tratta di un passaggio a tratti critico, che dimostrerà l'impegno dei nostri marchi, e vogliamo assicurarci di avere il controllo dell'esperienza che offriamo, quindi ci concentreremo sull'espansione del nostro retail online», ha dichiarato il manager.

Nel 2018, il fatturato derivante dal retail online, che esclude il wholesale business degli e-tailer, è stato di 626 milioni di euro, pari al 4,7% dei ricavi totali di Kering, proprietario di marchi come Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta e Balenciaga.

Sebbene Boutté non abbia fissato un obiettivo in percentuale sulle vendite attese, ha comunque precisato che la società sta lavorando per convertire i suoi conti all'ingrosso in un «modello di concessione», ossia una mossa che dovrebbe aumentare i suoi margini di profitto una volta terminata la fase di investimento iniziale.

In Cina, Kering ha lanciato diversi siti di e-commerce locali per i suoi brand, per cercare di rafforzare la sua posizione in un mercato che è ancora in ritardo rispetto agli Stati Uniti e all'Europa in termini di vendite di lusso online. Boutté ha precisato che l'anno scorso la regione Asia-Pacific ha rappresentato il 32% dei ricavi dell'azienda, ma solo il 15% è arrivato dal web. Al contrario, gli Stati Uniti hanno rappresentato il 20% del fatturato complessivo, con il 40% proveniente dalle vendite degli e-commerce.

«L'e-commerce in Cina nel suo complesso è molto forte, ma l'e-commerce di lusso non ha ancora preso il via nella regione», ha detto Boutté. «Per questo rappresenta una grande opportunità per noi crescere in futuro». Nel 2018, il giro d'affari di Kering è aumentato del 22%. L'e-commerce dovrebbe rappresentare un quarto di tutte le vendite del lusso entro il 2025, rispetto ad una media del settore del 10% nel 2018, secondo la società di consulenza Bain & Co.


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