L'elettrico in Europa e l'espansione nel mercato cinese: sono i due target che Carlo Tavares, ceo del gruppo Peugeot, ha messo al centro delle strategia del gruppo Fca-Psa, di cui ha annunciato oggi la nascita, nell'ambito di una fusione al 50% tra i due produttori di auto, la cui guida sarà affidata a lui. Mike Manley, ceo di Fca, presenta alla conference call con gli analisti, diventerà senior executive.
«In Cina c'è molto lavoro da fare, fino ad ora non abbiamo avuto ancora il successo necessario. Con la chiusura dell'accordo con Fca lavoreremo per rafforzare la nostra presenza in quel mercato», ha insistito Tavares.
Nell'azionariato del nuovo gruppo, la cinese Dfg controllata dalla famiglia Dongfeng, sarà presente con una partecipazione del 4,5% ed è previsto un periodo di standstill di 7 anni a partire dal perfezionamento della fusione per le partecipazioni azionarie di Exor, Bpifrance, Dongfeng Group (Dfg) e la famiglia Peugeot. Al fine di raggiungere l'obiettivo di avere una maggioranza di consiglieri indipendenti, 5 dei 9 consiglieri non-esecutivi del nuovo gruppo devono essere indipendenti.
Carlos Tavares, ceo di Psa, ha parlato in una conference call coi giornalisti e il mercato, congiuntamente al ceo di Fca, Mike Manley. Il top management del nuovo gruppo non si attende sorprese in termini di Antitrust e stima che le sinergie raggiunte dai due gruppi potranno anche essere maggiori rispetto a quelle annunciate, 3,7 miliardi annuali a regime.
«Sono orgoglioso di annunciare l'accordo per la fusione tra Fca e Psa, abbiamo fatto un lavoro molto intenso, e un'estesa due diligence e' stata implementata. Non sono solo orgoglioso ma anche eccitato per la nuova avventura», ha detto Tavares, «questa e' un'aggregazione tra due gruppi sani: entrambi sono in utile e dobbiamo essere abili per fare leva sulle forze dei due gruppi, che sono complementari».
Il gruppo che nascera' dalla fusione tra Fca e Psa avrà la dimensione piu' appropriata per garantire una offerta di veicoli che si basino su una mobilità sostenibile ma anche economicamente accessibile per i consumatori, ha sottolineato Tavares
La società risultante dalla fusione avrà una produzione annuale di 8,7 milioni di veicoli, con ricavi di quasi 170 miliardi di euro, un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro e un margine operativo del 6,6%, sulla base dell'aggregazione dei risultati del 2018.
La sfida della nuova realtà non è solo sulla mobilità pulita per rispettare i parametri sempre più stringenti delle emissioni di anidride carbonica, bensì anche sui costi della mobilita' che deve essere accessibile. Il gruppo, intanto, si trova sulla strada giusta per rispettare i requisiti sulle emissioni di anidride carbonica imposti dalle normative Ue al 2021.
Manley - ha spiegato Tavares - rimarra' nel gruppo con un ruolo senior executive. John Elkann e Tavares saranno presidente e ceo della nuova realtà per un termine iniziale di cinque anni.
«Abbiamo forze complementari. Ora possiamo concentrarci sull'esecuzione del merger», ha sottolineato Manley. «Le opportunita' di questo merger sono sotto gli occhi di tutti: le sinergie geografiche, tecnologiche e la capacità di esecuzione da parte del management. Siamo dei combattenti e siamo ora pronti a combattere le sfide del mercato globale».
Per Moody's una combinazione tra i due gruppi sarebbe positiva in termini di merito di credito. «Per Psa, una combinazione riuscita con Fca posizionerebbe l'azienda in modo più solido nella categoria di rating Baa3, principalmente a causa del miglioramento della diversificazione regionale e delle sinergie proposte. Le prospettive positive sui rating di Fca riflettono il potenziale per un profilo di credito piu' forte dell'entita' combinata Fca e Psa nel caso in cui la fusione proposta venga eseguita con successo», hanno scritto gli analisti dell'agenzia.
Il nuovo gruppo avra' una presenza bilanciata e attivita' redditizie a livello globale, con un portafoglio di brand iconici e altamente complementari a copertura di tutti i principali segmenti da luxury a premium, dai veicoli passeggeri mainstream fino ai Suv, ai truck e ai veicoli commerciali leggeri. Questo grazie alla forza di Fca in Nord America e in America Latina e alla solidita' di Psa in Europa.
Il nuovo gruppo avra' una presenza geografica molto piu' bilanciata, con il 46% dei ricavi generati in Europa e il 43% in Nord America, sulla base dell'aggregazione dei dati 2018 delle due societa'. L'aggregazione fornira' anche al nuovo gruppo l'opportunita' di ridefinire la strategia in altre regioni.
La nuova capogruppo con sede in Olanda sara' quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange e beneficera' della sua forte presenza in Francia, Italia e negli Stati Uniti.
Si prevede che i risparmi associati alle tecnologie, ai prodotti e alle piattaforme rappresenteranno il 40% circa dei 3,7 miliardi di euro di sinergie annuali a regime, mentre i risparmi relativi agli acquisti - che beneficeranno principalmente delle economie di scala e degli allineamenti al miglior prezzo - rappresenteranno un ulteriore 40% di tali sinergie.
Il costo una tantum per raggiungere tali sinergie e' stimato in 2,8 miliardi di euro. Tali sinergie consentiranno al nuovo gruppo di investire fortemente nelle tecnologie e nei servizi che definiranno la mobilita' in futuro, contribuendo al raggiungimento degli stringenti requisiti normativi globali sulle emissioni di CO2.
La realta' italo-americana continuera' a lavorare alla separazione della partecipazione detenuta in Comau, che sara' effettuata quanto prima successivamente al perfezionamento dell'operazione, a beneficio degli azionisti del nuovo gruppo.
La rappresentanza dei lavoratori sara' conforme alla normativa in vigore. Bpifrance includera' sia Bpifrance Participations che la sua controllata Lion Participations Sas (Epf/Ffp). Unica eccezione, a Epf/Ffp sara' concesso di aumentare del 2,5% la propria partecipazione nella societa' risultante dalla fusione (o del 5% a livello di Groupe Psa), tramite l'acquisto di azioni da Bpifrance o da Dfg o sul mercato. Exor, Bpifrance e Epf/Ffp saranno inoltre soggetti ad un periodo di lock-up di 3 anni in relazione alle rispettive partecipazioni.
Unica eccezione, a Bpifrance sara' concesso di ridurre del 5% la propria partecipazione in Groupe Psa o del 2,5% nella societa' risultante dalla fusione. Dfg ha concordato di vendere, e Groupe PSA ha concordato di acquistare, 30,7 milioni di azioni prima del closing (tali azioni saranno cancellate). Con riferimento alla restante quota di partecipazione in Groupe Psa, Dfg sara' soggetta a lock-up fino al perfezionamento dell'operazione.
Exor, Bpifrance, la famiglia Peugeot e Dongfeng si sono individualmente e irrevocabilmente impegnati a votare a favore dell'operazione nelle rispettive assemblee di Fca e Groupe Psa.