Per la prima volta, infatti, una filatura cinese ha scelto la provincia piemontese di Biella, in Piemonte, per l’apertura della sua sede europea e la notizia sta creando dibattito e qualche apprensione nel distretto tessile della città, dove sono nati alcuni dei più celebri brand del made in Italy, fra cui Zegna, Cerruti, Piacenza, Fila.
Da settembre scorso nel comune di Verrone ha iniziato ufficialmente la sua attivita` Xinao Textiles Europe, societa` italiana controllata da Xinao Textiles Inc, tra i leader mondiali nel settore della filatura laniera di filati finissimi e fini. Un gruppo tessile, nato nel 1991 e quotato alla Borsa di Shanghai dal 2014, che nel 2017 ha prodotto 10 milioni di chili di filo (+10% sul 2016).
Il mercato e` per l’80% quello della maglieria esterna e per il 20% quello della maglieria circolare e calzetteria, e uno dei punti di forza della società è la catena produttiva totalmente integrata: dalla fattoria di proprieta` in Australia che fornisce parte del fabbisogno laniero a tutte le fasi di pettinatura, tintura e filatura.
La filiale tricolore del gruppo cinese non sara` solo una sede commerciale, ma un punto di sviluppo e di produzione cruciale per consolidare le posizioni in Europa. Un'altra particolarità è che il braccio operativo è tutto italiano, visto che come direttore generale c’è Alberto Gaia, biellese doc e con un passato in aziende di pettinati in lana.
«Abbiamo scelto Biella perche´ e` da sempre un centro laniero di alto livello. Il filato mélange arriva dall’azienda madre e viene commercializzato direttamente, mentre quello grezzo viene lavorato nell’indotto locale, in modo da avere un’ottima flessibilità e realizzare un prodotto di gusto italiano e di alto valore», ha speigato Gaia a Mf Fashion (gruppo Class Editori).
Il manager ha poi aggiunto: «Al momento siamo una decina di persone, tutti italiani. Non posso indicare l’investimento fatto, se non dire che è il primo in assoluto del gruppo in Europa, né tantomeno parlare di altri piani», lasciando intendere che potrebbero esserci anche nuovi progetti in Italia, mercato che per la fase uno rappresenterà il 70% delle vendite del vecchio continente.
«In un secondo step inizieremo a concentrarci maggiormente sull’Europa, sapendo in generale di poter contare sul nostro core business, ovvero il merino extrafine, sui filati di fascia alta dove siamo molto competitivi con i prezzi e su certificazioni internazionali come l’Rws-Responsible wool standard».
Se l’attività industriale è partita da qualche mese, quella fieristico-commerciale inizia con il nuovo anno, con la partecipazione a Ispo Munich da domenica prossima e al salone Filo a Milano a fine febbraio. «Ci auguriamo di poter esporre presto anche a Pitti filati a Firenze», ha concluso Gaia.