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Lusso in Cina, Bmw e Ferragamo crescono ancora a doppia cifra

La casa tedesca ha aumentato il fatturato del 24% in un mercato che per i motori tradizionali è in decisa discesa. La maison fiorentina cresce a doppia cifra, vicino al 20%, trainata dai giovani e dall'e-commerce. Per entrambi i brandi di lusso il mercato cinese rappresenta oltre un terzo del fatturato, quindi gli incrementi partono da cifre consistenti. Per il fashion rallentano Hong Kong e Macao


01/08/2019 15:26

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

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Una pubblicità di Ferragamo

I dati al 30 giugno delle imprese italiane ed europee del lusso confermano che per questi prodotti la Cina continua a essere un eldorado, in aperta controtendenza, con una buona parte dei mercati mondiali, che segnano crescite limitate o addirittura in negativo. Le ultime conferme arrivano da due brand top dell'automotive e del'abbigliamento, Bmw e Ferragamo.

In un mercato dell'automotive tradizionale in decisa discea in Cina, nei primi sei mesi di quest'anno, la marca tedesca, che in Cina realizza oltre un terzo del suo fatturato globale, ha venduto il 24% in più dell'anno scorso, che era già in crescita ratta. A livello globale le vendite della casa tedesca sono salite solo del 2,9)% a 25,7 miliardi di euro.

Per la casa di moda fiorentina, il mercato cinese, che rappresenta il 40% del fatturato globale, ha segnato una crescita che viene definita high double digit, quindi più vicina al 20% che al 10%, stabile con queste percentuale negli ultimi anni. Il dato è ancora più significativo perchè si confronta da un lato con una crescita del fatturato all'8% nell'area Asia Pacifico, quindi soprattutto nei due mercati guida per la casa, Corea e Giappone.

Dall'altro lato  sconta, non solo a livello generale, il clima creato dalla guerra dei dazi ma, soprattutto, localmente, una minor propennsione allo shopping dei turisti che passano da Hong Kong e Macao.

Ferragamo ha posto l'accento, per quanto riguarda i consumi cinesi, sugli acquisti delle giovani generazioni, con il canale digitale che acquista progressivamente rilevanza. Solo pochi giorni fa altri due brand del gran lusso, Moncler e Lvmh, avevano confermato la stessa tendenza nei primi sei mesi di quest'anno, di crescita delle vendite a doppia cifra e delle redditività sui mercati asiatici. 

 «In Asia e Resto del Mondo i ricavi sono aumentati del 15% a tassi di cambio costanti in accelerazione nel secondo trimestre spinti dall'importante contributo di Cina, Giappone e Corea», aveva dichiarato Remo Ruffini, numero uno e gran stratega di Moncler. Ruffini ha reso noto chedove le vendite, a livello di area Asia, hanno oltrepassato 249 milioni di euro su 570 milioni di fatturato totale del primo semstre di quest'anno, rappresentando quindi il 43% dell'intero business della casa famosa per i suoi piumini.

Per quanto riguarda Bmw, già lo scorso gennaio, in piena discesadel mercato a -15%, la casa tedesca aveva segnato un +15,5% con 63.135 veicolivenduti, un record. Gran parte della performance positiva è dovuta alla piena disponibilità della Serie 5 e della X3 prodotte in loco.

 

Bmw prevede che entro la fine di quest’anno il numero di veicoli elettrici del gruppo sulle strade di tutto il mondo ammonterà a oltre mezzo milione. Le vendite complessive dei veicoli elettrici del gruppo Bmw sono aumentate dell'1,4% rispetto a gennaio dello scorso anno, a 7.234 unita. L'incremento è stato raggiunto nonostante la disponibilità limitata di due veicoli ibridi plug-in chiave, a causa del rinnovamento dei modelli.

«L'introduzione della nuova 330e e della nuova X5 xDrive45e, entro la fine dell'anno, supporterà un'ulteriore crescita delle vendite della gamma di veicoli elettrici», ha puntualizzato la casa tedesca. La i3 è  la vettura elettrica più venduta. L'introduzione, alla fine dello scorso anno, di una batteria piu' potente ha contribuito a far crescere le consegne a gennaio a 2.598 unita', il 30,4% in piu' rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Anche la 530e è stata un importante motore di crescita, con consegne in aumento dell'82% a 1.722 unità.

Il risultato del mercato cinese è frutto di una strategia partita nel 2003  che ha portato alla costituzione di una jv, la Bmw Brilliance Automotive, con uno stabilimento modello a Shenyang, nel nord est della Cina, jv in cui lo scorso ottobre la Bmw ha aumentato la sua quota dal 50 al 75% del capitale, rinnovando contemporaneamente il patto di collaborazione per altri 22 anni fino al 2040.

Accanto alla produzione, Bmw ha sviluppato tre centri ricerche, a Pechino, Shenyang e Shanghai, con centinaia di tecnici all’avanguardia nella sperimentazione di nuove tecnologie, dalla guida autonoma, in fase di test di livello 2 già dal 2014 sulle strade di Shanghai, ai veicoli elettrici, centri che lavorano per tutto il gruppo.


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