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Lusso in difficoltà in Cina, tengono solo i brand al top di gamma

Il gruppo elvetico Richemont (orologi) chiude il trimestre aprile-giugno in Cina con un -27%, e la Swatch registra un calo del 14%. Nell'abbigliamento i tedeschi di Hugo Boss denunciano un -4% nell'area Asia Pacifico. Male Burberrys e Ferragamo (-19%), mentre Cucinelli è in controtendenza


16/07/2024 12:20

di Serena Zagami - Class Editori

settimanale
Jérome Lambert, ceo di Richemont

Dopo Burberry e Swatch, anche Hugo Boss fa un passo indietro sulle stime e taglia la guidance sulle vendite del 2024 a causa delle "persistenti sfide macroeconomiche e geopolitiche che stanno frenando la domanda globale dei consumatori", ma soprattutto per la debolezza del mercato cinese, allargato a Hong Kong e Macao.

Il gruppo di abbigliamento premium tedesco si aspetta adesso una crescita delle vendite compresa tra l'1% e il 4% a circa 4,2-4,25 miliardi di euro per l'intero 2024, in calo rispetto alla precedente forchetta di 4,3-4,45 miliardi di euro che implicava un incremento dei ricavi tra il 3% e il 6%. Il tutto a causa delle incertezze "sugli sviluppi futuri del sentiment dei consumatori a livello globale".

Un rallentamento che ha impattato sulla performance del gruppo anche nel secondo trimestre, con vendite in calo dell'1% a 1,02 miliardi di euro, contro gli 1,03 mld riportati nell'analogo periodo del 2023. A livello geografico, le Americhe hanno continuato a crescere con un +5% su base annua, mentre in Emea e Asia-Pacifico la flessione è stata rispettivamente del 2% e del 4%. "Stiamo operando in un periodo di significativa incertezza macroeconomica globale, che ha influenzato anche la nostra performance nel secondo trimestre", ha commentato l'amministratore delegato Daniel Grieder, aggiungendo che "abbiamo la capacità di tornare a una crescita redditizia nella seconda metà".

Il taglio delle stime del gruppo tedesco arriva dopo che già ieri Burberry e il produttore di orologi svizzero Swatch avevano messo in guardia contro un rallentamento dei trend di vendita, soprattutto in Cina, mercato chiave per il comparto del lusso. Burberry, in particolare, ha chiuso il 1* trimestre dell'anno fiscale con una flessione dei ricavi a doppia cifra, che l'ha spinta a sospendere il dividendo, a sostituire il ceo e a emettere un profit warning per il 1* semestre, mentre Swatch ha riportato un crollo delle vendite del 14,3% nel primo semestre, complice proprio il calo della domanda nell'area che comprende la Cina, Hong Kong e Macao.

Situazione analoga anche per Richemont. Il gruppo elvetico ha fatto sapere oggi di aver archiviato il primo trimestre dell'esercizio 2024-2025 con un calo delle vendite a 5,27 miliardi di euro (-1%) rispetto ai 5,32 mld euro riportati lo scorso anno. A livello geografico, ha spiegato la società, tutte le regioni hanno registrato una crescita a tassi di cambio costanti, ad eccezione dell'Asia Pacifio, dove la contrazione è stata del 18%, con Corea del Sud e Malesia che sono riuscite a compensare solo parzialmente il crollo del 27% in Cina, Hong Kong e Macao. (riproduzione riservata)



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