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Moncler, con le vendite in Asia (+6%) compensa le perdite in Eu

Nel primo trimestre, il gruppo del lusso guidato da Remo Ruffini si conferma tra i brand più resilienti in un mercato cedente a livello globale. Premiata la strategia di puntare sui brand e sulle vendite dirette ai consumatori. In Giappone e Cina le vendite crescono del 6%, nonostante una base di confronto molto elevata


17/04/2025 12:23

di Federica Camurati - Class Editori

settimanale
Remo Ruffini, ceo di Moncler

Grazie a un aumento delle vendite (+6% a tassi correnti) sul mercato asiatico, in particolare in Cina e Giappone, che ha più che compensato i cali in Europa e Nord America, il gruppo Moncler ha registrato un leggero aumento del fatturato (1%) nel primo trimestre dell'anno, confermandosi tra i pochissimi brand del lusso a resistere in un mercato in decisa contrazione a livello globale.

«L'inizio dell'anno è stato caratterizzato dal perdurare di complessità macroeconomiche e geopolitiche, che continuiamo ad affrontare con grande disciplina operativa e forte focus sulla nostra strategia brand-first», ha scommentato Remo Ruffini ceo, riconfermato, del gruppo, «questo approccio ci ha permesso di registrare nel primo trimestre una solida crescita nel canale DTC per entrambi i marchi, nonostante una base di confronto eccezionalmente elevata».

«In uno scenario di crescente volatilità ed imprevedibilità, restiamo ancora più concentrati nell’esecuzione della nostra visione di lungo termine per Moncler e Stone Island. L'anno è appena iniziato e, sebbene il quadro macroeconomico resti fortemente instabile, il nostro impegno nel coniugare creatività e innovazione con flessibilità operativa e rigore finanziario continuerà a definire il nostro percorso futuro», ha concluso Ruffini.

La società ha iniziato l’esercizio 2025 con una crescita dell’1% dei ricavi, a 829 milioni di euro dagli 818 milioni dei primi tre mesi del 2024, superando così le attese del mercato. Ha generato vendite per 721,8 milioni (+2%) il marchio Moncler,  sostenuto da un canale dtc in crescita del 4%. 

Ha rallentato invece Stone island, che ha contribuito con 107,3 milioni di euro riportando un calo del 5%. In solida crescita a doppia cifra il canale dtc, a +12%, guidato dal contributo positivo di tutte le regioni, con l’Asia che ha sovraperformato. 

Nei primi tre mesi le vendite del gruppo in Asia, che hanno rappresentato il 52% del totale, sono state pari a 380,8 milioni di euro, in crescita del 5%. La Cina continentale ha continuato a registrare una crescita positiva, nonostante una base di confronto molto impegnativa e il continuo spostamento dei consumi cinesi verso l’estero. In Giappone la crescita ha accelerato sequenzialmente, guidata principalmente dai consumi dei turisti, mentre la Corea ha mostrato trend più deboli rispetto al trimestre precedente.

La regione Emea ha riportato una contrazione dell’1% a 244,3 milioni, con i ricavi impattati dalla performance negativa del canale wholesale. Il canale dtc è rimasto stabile rispetto all’eccezionale primo trimestre dell’anno precedente, con un andamento positivo sia dei consumatori locali sia dei turisti nel trimestre. Le vendite delle Americhe sono diminuite del 2% a 96,7 milioni di euro, principalmente a causa dell’andamento negativo del canale wholesale, mentre la performance del dtc si è mantenuta stabile. (riproduzione riservata)


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