Nike ha deciso dipuntare sulla Cina nonostante i dazi di Trump. La società Usa vuole potenziare la sua presenza nel paese con l'apertura di Icon Studios, un centro creativo interno con sede a Shanghai. Si tratta del secondo hub di produzione contenuti del colosso americano, dopo quello già operativo a Los Angeles, e sarà diretto da Jason King, ex dirigente Apple, e ospiterà circa venti dipendenti.
L'annuncio coincide con un momento delicato per le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, e in un contesto in cui il peso del gigante asiatico sulle vendite globali dell'azienda è lievemente calato negli ultimi anni. Infatti, nell'ultimo esercizio fiscale, le vendite di Nike in Cina hanno raggiunto 7,5 miliardi di euro, pari al 15% del totale, in calo rispetto al 19% del 2021.
Il nuovo centro creativo avrà il compito di sviluppare contenuti specificamente pensati per il pubblico cinese, dai video alle campagne digitali, con l'obiettivo di aumentare l'efficacia della comunicazione del brand a livello locale. Shanghai è stata identificata come una delle cinque città chiave per Nike a livello globale, insieme a New York, Londra, Los Angeles e Pechino.
La scelta riflette il nuovo approccio strategico dell'azienda, sintetizzato nel piano Win on the Ground, che mira a ristabilire una connessione autentica con le comunità locali attraverso team radicati nei territori, dopo una fase precedente in cui erano stati centralizzati molti reparti. (riproduzione riservata)