La filiera del mobile e del design made in Italy, orfana quest'anno, per via della pandemia, del Salone del mobile, il brand lanciato da Milano e diventato la più importante vetrina del mondo nel settore, sta puntando attivamente al mercato cinese, per far leva sulla ripresa.
Questa settimana Fuorisalone digital, la piattaforma online organizzata da Salone del Mobile, ha lanciato un canale tv dedicato alla Cina con due media, Wechat, il social più usato dal pubblico cinese con i suoi 1,1 miliardi di active users al mese, e Weibo, focalizzato sul microblogging, sugli short video e sul livestreaming.
Non solo. È stato da poco siglato un accordo di collaborazione con la Creative week di Shenzhen, città tra le capitali mondiali del design, con oltre 6 mila aziende dedicate al settore, mentre le principali zone del design, Brera design district, Isola design district, e Tortona rocks, quest’ultima rappresentata da Design through, hanno messo in campo capsule edition che raccontano percorsi tra manifattura, economia circolare, sostenibilità e tecnologia.
Sul fronte del prodotto, tra le tendenze che stanno emergendo, la più evidente, è quella dell’homeworking, in termini di arredamento, soluzioni e tecnologia integrata. L’esperienza vissuta negli ultimi mesi ha fatto nascere nuove esigenze: una postazione di lavoro in casa, che sia comoda, flessibile e in condivisione con gli altri componenti della famiglia.
Intanto i grandi brand si stanno attrezzando per rilanciare sul mercato del Dragone la loro immagine. Natuzzi, che ha chiuso il bilancio 2019 con un fatturato 387 milioni di euro, ha sfruttato il trimestre della pandemia per disegnare un nuovo percorso aziendale, dove la sostenibilità ambientale e sociale sono alla base dello sviluppo futuro.
«L’esperienza del Covid-19 ci ha obbligato a riflettere e ci ha anche permesso di riscoprire i nostri valori», ha spiegato a MFF Pasquale Junior Natuzzi, chief creative & marketing officer, nonché regional manager emerging market della società fondata dal padre nel 1959 a Santeramo in Colle, in provincia di Bari. «La ripresa è fondamentale e tanti paesi, la Cina per prima, stanno dimostrando di avere la solidità di recuperare a tempo record».
Nell’ex Celeste impero Natuzzi ha portato il suo fuorisalone, quello tradizionalmente progettato negli spazi di via Durini, a Milano, con un evento a Shanghai. «In questi mesi abbiamo lavorato per costruire un evento ad hoc per il mercato che per primo avrebbe dato il via alla ripresa. Abbiamo sfruttato la tecnologia per pianificare le attività, valutare gli scenari, riorganizzare il nostro calendario commerciale e mantenere un filo diretto con tutti i partner, creando anche un workplace virtuale permanente», ha spiegato Natuzzi, «la Cina ha confermato le nostre aspettative, è stato il primo paese nella ripartenza e ora l’esperienza torna fisica con la presentazione di tutte le novità: abbiamo creato un evento seamless tra virtuale e reale. Da un lato, organizzando il nostro consueto congresso in digitale; dall’altro, presentando nei nostri due flagship store in città tutte le novità della collezione The circle of harmony», ha proseguito Natuzzi.
«Inoltre, avendo una presenza globale, abbiamo intercettato le economie più resilienti e se gli Usa, Uk, Russia e Turchia, avranno bisogno di più tempo e attenzione, l’est Europa, capitanato dalla Repubblica Ceca, l’area scandinava e la Svizzera sono in piena fase di recupero».
Sul fronte prodotto, infine, Natuzzi Italia continua il suo percorso evolutivo affidandosi alla creatività dei nomi più all’avanguardia tra cui Claudio Bellini, Mauro Lipparini, Maurizio Manzoni, Paola Navone e, per la prima volta, le proposte di Marcantonio, Fabio Novembre e Nika Zupanc. Ai designer di prodotto si aggiunge la linea di tessuti firmata dallo studio di textile innovation olandese ByBorre. (riproduzione riservata)