In dicembre, per il quinto mese consecutivo, l'indice Pmi manifatturiero cinese elaborato da Caixin, quindi non ufficiale, ma ritenuto molto attendibile, si è attestato in territorio di contrazione, ovvero sotto quota 50 punti, risentendo delle ondate di contagi che hanno fatto seguito alla brusca inversione della strategia di Pechino sulla politica zero Covid.
L'indice è sceso a 49 punti dai 49,4 di novembre, secondo i dati pubblicati da Caixin Media Co. e S&P Global. Anche i sottoindici relativi alla produzione e al totale dei nuovi ordini si sono attestati sotto 50 punti rispettivamente per il quarto e quinto mese consecutivo, ha sottolineato Wang Zhe, economista senior di Caixin Insight Group.
Anche l'indicatore dei nuovi ordini destinati all'esportazione ha registrato una contrazione per il quinto mese consecutivo, indicando che la domanda globale di beni cinesi continua a diminuire.
L'occupazione si è ridotta per il nono mese consecutivo, il peggior risultato dal febbraio del 2020, quando la pandemia ha iniziato a colpire la Cina, riflettendo la lentezza delle assunzioni dovuta alla debolezza della domanda.
«Nel complesso, a dicembre la pandemia ha continuato a pesare sull'economia. L'offerta si è contratta, la domanda totale è rimasta debole, la domanda estera si è ridotta, l'occupazione si è deteriorata, la logistica è stata fiacca, i produttori hanno affrontato una crescente pressione sulla loro redditività e la quantità di acquisti e le scorte sono rimaste basse», ha puntualizzato Wang, inanellando una serie di dati negativi ma dicendosi convinto che il clima in Cina è migliorato in modo significativo grazie all'allentamento delle misure di contenimento del Covid.
Anche il Pmi manifatturiero ufficiale è sceso a dicembre, più del previsto e del dato Caixin. Il dato si è attestato a 47 punti, il livello più basso dal febbraio del 2020.
Qualche nota positiva arriva, invece, dal mercato delle auto elettriche, che rappresentano ormai un quarto delle vendite totali. Alcuni produttori cinesi hanno registrato record di vendite, grazie anche agli incentivi offerti dal governo, scaduti però alla fine di dicembre.
Li Auto, produttore di auto a prezzi molto concorrenziali, ha toccato un nuovo record nelle consegne mensili di dicembre, chiudendo il 2022 con un incremento del 47% per l'intero anno e diventando la casa automobilistica emergente più performante in Cina con oltre 20.000 consegne mensili.
Nio ha consegnato 122.486 veicoli nel corso del 2022, con un aumento su base annua di circa il 34%, mentre le consegne di XPeng hanno visto un incremento del 23% rispetto al 2021.
Byd, poi, ha registrato un aumento delle vendite del 150% a dicembre, nonostante la produzione sia stata interrotta a seguito della revoca delle misure relative al Covid nelle ultime due settimane del mese. Guardando al futuro, l'analista di Citi Jeff Chung prevede che le vendite di veicoli elettrici in Cina potrebbero crescere di un altro 33% nel 2023.
Bene anche Tesla che ha consegnato circa 1,31 milioni di vetture nel 2022, il 40% in più rispetto al 2021, ottimo risultato anche se leggermente inferiore all'obiettivo di vendere più di 1,4 milioni di veicoli. (riproduzione riservata)