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Prada, raddoppieremo le attività in Cina nel medio termine

Lo ha affermato il CEO del marchio Prada, Gianfranco D’Attis, inaugurando a Shanghai la mostra Pradasphere II, visitabile fino al 21 gennaio 2024. Nei primi 9 mesi di quest'anno il gruppo milanese ha registrato una crescita del fatturato Asia del 21% (a prezzi costanti), a oltre 1 miliardo di euro.


07/12/2023 17:41

di Federica Camurati - Class Editori

settimanale
Gianfranco d'Attis, ceo del marchio Prada

«Abbiamo molte ambizioni qui in Cina. Puntiamo ad aumentare gli investimenti e a raddoppiare le nostre attività nel prossimo futuro a medio termine». È con queste parole che il ceo del marchio Prada, Gianfranco D’Attis, ha inaugurato a Shanghai la mostra Pradasphere II, visitabile fino al 21 gennaio 2024 e replica di un concept presentato per la prima volta a Londra nel 2014 nel grande magazzino Harrods.

Nei primi 9 mesi di quest'anno il gruppo milanese ha registrato una crescita del fatturato Asia del 21% (a prezzi costanti), a oltre 1 miliardo di euro.

Malgrado il Paese del Dragone stia attualmente affrontando una contrazione della crescita della domanda di beni di lusso, il manager in carica nella casa di moda milanese dallo scorso gennaio ha confermato il ruolo di primo piano che continuerà ad avere questo mercato. L’incremento degli investimenti, ha precisato D’Attis, non comporterà necessariamente un aumento delle boutique. «Per noi non è importante solo il numero di negozi, ma la qualità dei negozi e la loro dimensione al fine di ospitare più categorie e prodotti ad hoc per il mercato, oltre a più esperienze ed eventi», ha dichiarato.

Lo scorso ottobre al Milano fashion global summit 2023 di Class editori, durante la sua prima intervista dalla nomina a ceo di Prada group, il manager Andrea Guerra ha spiegato a MFF di puntare al raddoppio del fatturato complessivo, che nel 2022 è ammontato a 4,2 miliardi di euro. Secondo alcuni analisti recentemente interrogati da MFF, il gruppo ha le potenzialità per raddoppiare i suoi numeri crescendo in maniera puramente organica, ma per farlo dovrà puntare sull’incremento della produttività, ripensare il suo network retail, valutando meno negozi ma con superfici più estese, aumentare il peso della pelletteria e continuare a sviluppare la griffe Miu Miu. (riproduzione riservata)


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