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Sfuma il progetto Sino-Usa della super car Silk-Faw a Modena

La regione Emilia-Romagna ha ritirato la concessione del finanziamento di 4 milioni di euro a Silk-Faw che la giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini aveva messo in campo nell’aprile 2022 per dare un segnale concreto della volontà di dare respiro ancor più internazionale alla Motor Valley. Mancano ancora i presupposti dell'operazione, secondo la pubblica amministrazione


10/03/2023 17:09

di Stefano Catellani - Class Editori

settimanale
Giovanni Lamorte, cfo di Silk-Faw

Dopo mille problemi la joint-venture sino americana Silk-Faw che aveva lanciato il progetto per creare a Reggio Emilia uno stabilimento per la costruzione di hypercar elettriche il 22 febbraio ha deciso di rinunciare all’accordo firmato nel 2022 con la Regione Emilia Romagna e come prima conseguenza è cancellato il finanziamento da 4 milioni di euro che la giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini aveva messo in campo nell’aprile 2022 per dare un segnale concreto della volontà di dare respiro ancor più internazionale alla Motor Valley Emiliano Romagnola in ottica di e-mobility.

La regione Emilia Romagna precisa che «non è stata acquisita la presentazione del dettaglio delle operazioni (da parte della società) e pertanto non si è proceduto alla concessione e all’assunzione dell’impegno finanziario relativo al contributo concedibile».

Inoltre, «come risulta dalla contabilità regionale, non sono stati disposti pagamenti a favore della società Silk Sports Car Company srl e, pertanto, si prende atto che non si debbano avviare le procedure di recupero di importi erogati e non spettanti». Le risorse “disimpegnate” tornano così a essere nelle piena disponibilità del bilancio regionale.

Comune di Reggio Emilia e Regione avevano steso i tappeti rossi  davanti al mega progetto: quasi miliardo di euro tra investimenti e ricadute sul territorio e fino ai 5mila lavoratori da assumere. È passato un anno e mezzo dall’annuncio, ma Silk Faw non ha neppure acquistato il terreno opzionato per l’insediamento. L’ultimo amministratore delegato nominato da Silk-Faw, Giovanni Lamorte – che ha sostituito la manager director Katia Bassi, prematuramente scomparsa mesi fa – ancora qualche giorno fa ribadiva che: “tra dieci giorni sarebbero arrivati i cinesi per dare la svolta al progetto”. Svolta orma solo sulla carta visto che mancano le risorse finanziarie.

Secondo Giovanni Lamorte: «Silk Sports Car Company Srl ha ancora una trentina di dipendenti al lavoro, che sta tutelando con un contratto di solidarietà, l’accordo di programma con il Comune di Reggio Emilia è tuttora attivo e c’è un gentleman agreement con la proprietà del terreno di Gavassa su cui costruire lo stabilimento. Mancano le risorse finanziarie, perché la guerra ha ostacolato lo smobilizzo degli investimenti da parte dei fondi coinvolti, ma ci saranno presto novità. Tra una decina di giorni saremo pronti a diffonderle».

Ora si attendono i pronunciamenti finali dalla controllante Silk-Faw Automotive Group Holdings Limited basata alle Cayman. Sulla pagina web Silk Faw official la favola invece continua con l’ennesimo annuncio: l’ammiraglia di Silk Sports Car, la S9, concorrerà al Compasso D'Oro 2024. Il concorso è stato originariamente istituito a Milano nel 1954 e, nei suoi oltre sessant'anni di storia, è diventato il più prestigioso premio annuale di design industriale in Italia, riconoscendo l'eccezionale design industriale in varie categorie. Il tempo per gli annunci però è davvero finito.


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