Si è concluso nella città di Humen, provincia cinese del Guangdong, il più prestigioso appuntamento fortemente voluto dal governo centrale della repubblica popolare cinese per il settore tessile e abbigliamento: il Global Apparel Conference 2024 ha visto la partecipazione dei presidenti di tutte le primarie associazioni del settore e provenienti da tutto il mondo, tra cui Italia, Francia, Regno Unito, India, Egitto, Indonesia, Giappone, Corea del Sud, Malesia, Filippine, Marocco, Vietnam, Cambogia e Bangladesh.
Organizzato da China National Textile and Apparel Council (CNTAC) l’evento,dal titolo “Collaboration for a Win – Win future”, ha riunito leaders internazionali del settore moda per confrontarsi su sostenibilità e cooperazione internazionale nonché una visione concreta del futuro magari con strategie comuni.
La tavola rotonda, con tutti i leaders inaugurata e coordinata da Chen Dapeng, presidente di China National Garment Association, vicepresidente di China National Textile & Apparel Council CNTAC, ha sottolineato la complessità del panorama geopolitico attuale e l’importanza di rispondere alle sfide ambientali con un approccio sinergico. «Solo attraverso la collaborazione possiamo costruire un futuro che rispecchi le esigenze del nostro settore e del pianeta,» ha dichiarato Chen.
Global Apparel Conference 2024 , alla sua seconda edizione, si è confermata un appuntamento cruciale per il sistema moda internazionale, offrendo un'importante piattaforma per rafforzare i legami tra i paesi, promuovere l’innovazione e consolidare un impegno comune verso una maggiore sostenibilità, verso un maggior rispetto sul luogo di lavoro e per una cooperazione combinata e a più livelli.
A parte il dibattito a porte chiuse fra i grandi del mondo del settore - l’Italia era rappresentata da Antonio Franceschini, executive president di CNA Federmoda - si è concluso con un protocollo di impegni che ogni singolo paese si potra’ assumere gradualmente, al di la’ dell’isteria green europea, con soluzioni concrete e attuabili.
Il tema della conferenza ha posto l’accento sulla crescente globalizzazione del settore e sulla necessità di una cooperazione sempre più stretta per rispondere a sfide comuni, come la sostenibilità ambientale, le complessità geopolitiche , la qualita’ e il rispetto sui posti di lavoro così come i cambiamenti tecnologici che riguardano le neo-sostenibili lavorazioni delle materie prime.
Nella sessione della eco-sostenibilità, uno speech molto seguito è stato quello di Fulvia Bacchi presidente di Lineapelle e ceo di Unic, il settore della conceria, che ha dimostrato ad un pubblico attento come, passo dopo passo, si puo’ arrivare a produrre una pelle ecosostenibile.
Se in questa direzione la Cina sono anni che lavora per rendere le sue aziende sempre piì aggiornate e rispettose nei confronti dell’eco sistema perché ha tecnologia e ricerca nonché denaro da poter investire su nuove aziende che guardano verso questi orizzonti è altresì vero che diversi paesi presenti alla conference, fra cui Marocco, Egitto, Vietnam, Cambogia India, sono ancora molto indietro ed è proprio nella intenzione della Cina insieme a Italia e Francia supportare questi paesi a transitare verso prodotti più eco sostenibili.
Francesco Fiordelli, ambassador del Made in China per conto dei due satelliti governativi del sistema, China National Textile and Apparel Council e China National Garment Association, e da sempre loro referente esclusivo per l’Italia, ha siglato un protocollo con la presidente di Malaysia proprio per organizzare seminari e corsi per lo sviluppo industriale ad alto tasso di sostenibilità lungo tutta la filiera e coinvolgerà le nostre eccellenze formative e professionisti per aiutare a migliorare il loro sistema produttivo e avvicinarlo sempre più agli standard europei. (riproduzione riservata)