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Stellantis, jv al 51% con i cinesi di Leapmotor nell'elettrico

Il gruppo italo-francese investirà 1,5 miliardi di euro per acquisire il 20% del gruppo cinese, all'avanguardia nelle tecnologie per i veicoli elettrici. L'obiettivo per Stellantis è vendere nei mercati internazionali le auto cinesi nella propria rete di distribuzione e usufruire dei vantaggi sui costi di produzione


26/10/2023 13:13

di Andrea Boeris - Class Editori

settimanale
Carlos Tavares e Jiangming Zhu dopo la firma dell'accordo

Confermando le notizie dello scorso agosto di trattative in corso, Stellantis ha annunciato, nel corso di una conferenza stampa a Hangzhou, che intende investire circa 1,5 miliardi di euro per comprare circa il 21% di Leapmotor, diventandone importante azionista. In scia all’accordo il titolo della società cinese a Hong Kong è immediatamente balzato del 11%, ma poi ha invertito la rotta e toccando un -13% prima di assestarsi su -11% a 32,6 dollari di Hong Kong. Stellantis ha invece aperto gli scambi a Piazza Affari perdendo circa il 2% attorno a quota 17,4 euro.

L’accordo prevede anche la costituzione di Leapmotor International, una joint venture in cui Stellantis avrà il 51% e la nomina del ceo, oltre a due posti nel consiglio di amministrazione, con i diritti esclusivi per l’esportazione e la vendita, nonché la fabbricazione dei prodotti Leapmotor al di fuori della regione cinese. L’accordo segna la prima partnership globale nel settore dei veicoli elettrici tra una casa automobilistica tra le più importanti al mondo e un costruttore cinese specializzato in veicoli e energia nuova.

La partnership punta a incrementare ulteriormente le vendite di Leapmotor in Cina, il più grande mercato del mondo, sfruttando al contempo la consolidata presenza commerciale di Stellantis sul piano internazionale per accelerare in modo significativo le vendite del marchio Leapmotor in altre regioni, a partire dall’Europa.

Stellantis intende sfruttare l’ecosistema Ev di Leapmotor in Cina, altamente innovativo ed efficiente in termini di costi, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi chiave di elettrificazione fissati nel Dare Forward 2030, rimanendo aperta a esplorare eventuali ulteriori sinergie reciprocamente vantaggiose. La joint venture inizierà le consegne nella seconda metà del 2024.

«Grazie a questo investimento strategico andiamo a rafforzare un nostro punto debole nel modello di business e a beneficiare della competitività di Leapmotor in Cina e all’estero», ha spiegato Carlos Tavares, ceo di Stellantis. Stellantis «non può restare fuori dal mercato cinese: come possiamo diventare una delle prime compagnie globali senza una presenza nel primo mercato mondiale?», ha aggiunto, spiegando come questo «sia il momento giusto per assumere un ruolo di primo piano nel sostenere i piani di espansione globale di Leapmotor, uno dei nuovi operatori Ev più interessanti sul mercato, con una mentalità imprenditoriale e tecnologica simile alla nostra: una società attenta a tecnologie, crescita ed equilibrio finanziario». Nelle prossime settimane verranno valutati i target comunicati al 2030 sulla Cina e «in un’occasione apposita, come il prossimo investor day, confermeremo o aggiusteremo i nostri target sulla Cina».

«Con l'investimento in Leapmotor confermiamo» la nostra opinione «che ci sia un vantaggio di competitività nelle forniture cinesi di circa il 30%, ed è un divario significativo”, ha aggiunto il ceo di Stellantis. «Noi controlliamo la jv per le esportazioni di Leapmotor, sosteniamo così una loro crescita redditizia e ne beneficiamo: è nel nostro interesse che crescano in maniera redditizia con le esportazioni all’estero».

I prodotti di Leapmotor, esportati in Europa attraverso la jv con Stellantis «arriveranno al massimo entro due anni» e «sulla possibilità di costruire fuori dalla Cina modelli di Leapomotor» ha spiegato ancora Tavares, «dipende da quello che loro ci chiederanno. Abbiamo questa possibilità dappertutto, dal Nordamerica all’America Latina, abbiamo impianti dappertutto». Ma, ha aggiunto, «sarà una decisione presa caso per caso: valuteremo se sarà più conveniente assemblare sul posto, invece che esportare il prodotto finito».

L'annuncio di Tavares dell'alleanza cinese è stata anche l'occasione per polemizzare con la commissioine europea. «Stellantis non ha chiesto l’indagine della Commissione Ue per stabilire se i veicoli elettrici cinesi più economici venduti in Europa beneficino o meno di sussidi statali». 

Nella conferenza stampa, il ceo di Stellantis ha spiegato di non ritenere che l’indagine sia il modo migliore per affrontare le questioni globali. «Poiché dobbiamo affrontare questioni globali, dobbiamo adottare una mentalità globale. Non sosteniamo un mondo frammentato. Ci piace la concorrenza. Avviare un’indagine non è il modo migliore per affrontare tali questioni», ha dichiarato. Sullo sciopero in atto negli Usa invece Tavares ha concluso che «qualsiasi accordo avremo - perché lo troveremo - avrà un costo e questo costo i clienti non devono essere i clienti a pagarlo».

Le ragioni dell'affondo di Tavares contro l'iniziatica europea si spiegano chiaramente con il fatto che la ragione principale del nuovo investimento di Stellantis è di poter beneficiare dei risparmi sui costi nella produzione di veicoli elettrici, che lo stesso Tavares ha quantificato in un 30%, che la filiera cinese già oggi garantisce ai produttori di auto rispetto all'Occidente. E al tempo stesso mettere rapidamente sul mercato, grazie alla rete di distribuzione di Stellantis, delle auto ad alta tecnologia, sfruttando l'abbrivio della psinta cinese.

La Zhejiang Leapmotor Technologies, creata nel 2015 da Jiangming Zhu, che ne è presidente e ceo, oltre che maggiore azionista, si occupa di produzione e vendita di veicoli a nuova energia, ed è particolarmente impegnata nella ricerca e nello sviluppo di tutto il software e l'hardware dei sistemi principali e dei componenti elettronici dei veicoli elettrici intelligenti. I prodotti principali di Leapmotor includono la berlina di medie e grandi dimensioni C01, il Suv di medie dimensioni C11, l’utilitaria T03 e la coupé S01. 

Il suo oniettivo è di arrivare a vendere in Cina 1 milione di vetture entro il 2030 e altre 500 mila sui mercati internazionali sottoil cappello della Leapmotor International.  Secondo un centro di ricerche cinese, Leapmotor sarebbe tra i primi quattro produttori cinesi di auto solo elettriche, con buone possibilità di inserirsi tra i primi tre, con una gamma di prodotti che entro il 2025 dovrebbe coprire tutti i segmenti del mercato.

D'altra parte secondo gli analisti il mercato dell'elettrico in Cina, in cui sono state vendute 3,3 milioni di auto nel 2021, dovrebbe triplicare a oltre 10 milioni di auto entro il 2026. E per questo Leapmotor si sta attrezzando un nuovo stabilimento  ad Hangzhou che entro il 2026 competerà la capacità produttiva del gruppo oggi concentrata in due stabilimenti di Jinhua e nel quartier generale e centro ricerche di Hangzhou, tutti nella regione dello Zhejiang. 

Nella presentazione dell'accordo, Stellantis ha anche rilasciato delle valutazione sull'export di auto elettriche cinesi nel mondo, che quest'anno dovrebbero raggiungere 4,4 milioni di unità e raddoppiare a 8,3 milioni entro il 2030. In quetop contesto le prime esportazioni da Cina della nuova jv Stellantis-Leapmotor dovrebbero già partire il secondo semestre dell'anno prossimo. (riproduzione riservata)



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