Cinesi e americani uniti a Modena per produrre super car. E' quanto sta avvenendo , a opera di due aziende all'avanguardia nella città emiliana, dove a pochi chilometri dal centro nascono anche le rosse del Cavallino rampante, e forse proprio per questo motivo.
La prima è Hongqi, il marchio attivo da 60 anni che è sempre più posizionato tra le luxury car del gruppo automobilistico cinese FAW Group (First Automobile Work), un colosso capace di oltre 4 milioni di veicoli venduti in Cina inserito nella classifica Fortune 100 con 90 miliardi di dollari di fatturato.
La seconda è la Silk EV, con sedi a New York, Changchun (Cina del nord est) e Modena, un centro studi e di ingegneria focalizzato sull'auto del futuro.
Hongqi ha annunciato che costituirà una joint venture con SillEV per produrre puntando le carte sul centro di ricerca e sviluppo e produzione che ha sede a Modena (la Racing Canyon) proprio nel cuore della Motor Valley emiliana dove nascono le supercar sportive più belle del mondo, il suo primo modello ad altissime prestazioni.
Il governo municipale di Changchun, che si trova nella città prefettura di Jilin, e le due società, durante una videoconferenza, hanno firmato una lettera di intenti per cooperare nel progetto della serie S di Hongqi. Silk/Faw investirà nel progetto “Red Flag S”. 10 miliardi di yuan, circa 1,3 miliardi di euro, nell’arco dei prossimi cinque anni per costruire le hypercar cinesi.
L'obiettivo è quello di trasformare questo marchio in un punto di riferimento per le auto sportive elettriche (e non) di lusso. E proprio l'Italia potrebbe diventare la sede dell'impianto produttivo.
Una decisione sarà presa nelle prossime settimane. Sarebbe un investimento colossale visto che nei piani della joint venture anche la realizzazione di una nuova serie di vetture sportive e berline di lusso full electric e Plug-in. La prima hypercar di Honggi (tradotto sarebbe "Bandiera Rossa") è la S9 che è stata presentata lo scorso anno al Salone di Francoforte.
Si tratta di un modello dalle specifiche interessanti visto che dispone di un motore ibrido V8T da 1.400 CV che permette all'auto di accelerare da 0 a 100 Km/h in 1,9 secondi e di raggiungere i 400 Km/h. Il marchio è stato fondato nel 1958 in Manciuria e nel primo trimestre dell'anno ha venduto più di 25 mila autovetture, con un incremento davvero notevole dell'88% rispetto all'anno precedente.
Silk EV ha sedi anche in Cina proprio a Changchun. Una cosa è certa: sarà attivata quanto prima la linea produttiva e la creazione di un “centro per l’esperienza”.
In passato la Casa si distingueva per le sue berline di rappresentanza (le limousine L5 amate da Mao Zedong) strizzando l’occhio ai Suv in stile Audi mentre i nuovi prototipi dimostrano quanto invece il brand abbia intenzione di diversificare l’offerta, puntando anche al mercato europeo in un futuro non lontano.
Anche in Cina i “lavori sono in corso”: il gruppo Faw ha annunciato l'avvio della costruzione di un nuovo impianto con sede a Changchun, progettato per produrre nuovi veicoli energetici e veicoli connessi in modo intelligente con il suo marchio premium Hongqi.
Hongqi con tutto il Faw Group è uno dei costruttori che sta provando ad adattarsi alla nuova era indicata dal presidente Xi Jinping con lo slogan made in China 2025, che mira a portare il Dragone nella posizione di leader in settori strategici tra cui l'auto elettrica.
Il posizionamento è chiaro visto che Faw a Pechino, lungo la via Jinbao, una delle principali e più lussuose della capitale, la Faw ha aperto una concessionaria a fianco di quelle di marchi come Rolls-Royce, Maserati, Ferrari, Aston Martin e Mercedes. (riproduzione riservata)