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Tesla, la siccità in Sichuan crea problemi di approvvigionamento

Il produttore statunitense e Saic chiedono sostegno al governo di Shanghai. Pesa il blocco di Catl, tra i principali produttori di batterie


18/08/2022 15:41

di Mauro Romano - Class Editori

Siccità

L'ultimo problema della catena di approvvigionamento dell'industria automobilistica è di natura climatica e riguarda un'estrema siccità che si sta registrando nella provincia di Sichuan, in Cina.

I primi a risentirne sono stati Tesla e Saic Motor, che, secondo quanto riportato da Bloomberg, hanno chiesto aiuto al governo di Shanghai per fronteggiare l'emergenza.

La capitale del Sichuan, Chengdu, dista circa 1.200 miglia da Shanghai, ma le aziende automobilistiche stanno facendo pressione ai funzionari della capitale affinché i governatori locali diano supporto prioritario all'approvvigionamento dell'industria nella regione. L'ondata di siccità ha avuto un impatto sulla produzione di energia idroelettrica, costringendo alcuni produttori a chiudere gli impianti.

La Contemporary Amperex Technology, meglio nota come Catl, uno dei maggiori fornitori della regione e il più grande produttore di batterie per veicoli elettrici al mondo, sembra aver fermato la produzione nel Sichuan per le problematiche dettate dal clima.

Per gli investitori è facile capire come la fornitura di batterie e la produzione cinese possano avere un impatto sulle azioni Tesla. L'azienda ha generato circa il 26% delle vendite del 2021 in Cina, inoltre, lo stabilimento di Shanghai è l'impianto di assemblaggio più produttivo del gruppo. La siccità e le conseguenti chiusure potrebbero avere un impatto anche su General Motors, la quale ha una joint venture con Saic di produzione di piccoli Ev in Cina.

L'impatto della riduzione delle forniture di ricambi si ripercuoterà su quasi tutti i produttori di auto; negli ultimi anni l'industria ha dovuto affrontare molti problemi, tra cui la pandemia e la carenza di semiconduttori. La siccità rappresenta solo un altro di una lunga serie di problemi, rendendo la gestione delle catene di approvvigionamento molto più difficile di quanto si pensasse fino a pochi anni fa. (riproduzione riservata)


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