Le case automobilistiche cinesi venderanno 5 milioni di veicoli all'estero nel 2024, con gran parte della domanda proveniente dai mercati in via di sviluppo, e consolideranno la posizione della Cina come il primo esportatore mondiale. Lo prevede, in uno studio appena pubblicato, l'analista di UBS Paul Gong.

Secondo il report della banca svizzera, le case automobilistiche cinesi probabilmente eviteranno le conseguenze delle indagini anti-sovvenzioni avviate dalla Commissione Europea (CE) sull'industria dei veicoli elettrici (EV) del paese.

I veicoli alimentati a batteria rappresenteranno quest'anno il 30% delle esportazioni totali di automobili della Cina, ha sottolineato Gong in una conferenza stampa. «I produttori cinesi di auto elettriche godono di un vantaggio in termini di tecnologia, oltre alle batterie ad alte prestazioni, hanno anche una buona padronanza di alcune tecniche di produzione, che rendono i processi di produzione più semplici ed economici», ha precisato.

La Cina era già sulla buona strada per diventare il più grande esportatore di automobili al mondo nel 2023, avendo esportato 4,4 milioni di unità nel primi 11 mesi, con un incremento del 58% rispetto al 2022, secondo i dati della China Association of Automobile Manufacturers. Nello stesso periodo, le case automobilistiche giapponesi, i maggiori esportatori mondiali nel 2022, hanno venduto 3,99 milioni di unità all'estero.

Anche nel 2023 La Cina si è confermata il primo mercato mondiale per l'auto, per un totale di unità vendute di 21,7 milioni, in crescita del 5,6% su base annua. Nel mese di dicembre, le vendite sono state di 2,35 milioni di unità, con un aumento dell'8,5% rispetto allo scorso anno, mentre le esportazioni sono aumentate del 49% a 385.000 unità. Di queste, i veicoli a nuova energia hanno rappresentato il 26,6% del totale.

La produzione di autovetture in dicembre ha superato i 2,68 milioni di unità, in crescita del 26,6% su base annua. (riproduzione riservata)