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ViBeMac, con capitali cinesi il jeans corre sulla Via della Seta

L’azienda veronese produttrice di macchine per cucire industriali sta crescendo dallo scorso anno nel mercato del Dragone, dopo che Jack Sewing Machine, colosso cinese leader mondiale del settore, ne ha acquisito la maggioranza. Molte opportunità ma anche problemi derivati soprattutto dalla guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti


06/12/2019 11:26

di Alessandro Bozzi Valenti - Class Editori

ViBeMac
Alberto Guerreschi

Un accordo, siglato nell’estate 2018, che ha portato da subito frutti. Ma che allo stesso tempo ha posto di fronte a una realtà imprenditoriale importante, ma dalle dimensioni contenute (60 dipendenti) di fronte a sfide nuove e a progetti ambiziosi. Che riguardano tutto il mondo. Protagonista è ViBeMac, azienda nata nel 1980 a San Giovanni Lupatoto (Verona) come centro di assistenza Singer e nel giro di poco divenuta, a proprio marchio, una delle prime imprese in Italia del settore. ViBeMac, in particolare, è un’azienda esperta nella produzione di macchine da cucire industriali automatiche specializzata nel pantalone jeans a cinque tasche.

Lo scorso anno è stata assorbita per l’80% dal colosso cinese Jack Sewing Machine Co. Ltd (fatturato 2017 a quota 357 milioni di euro). Un’operazione, del valore di quasi 23 milioni, che ha proiettato ViBeMac verso nuovi orizzonti. Sancendo così una nuova Via della Seta per il jeans.

«La nostra azienda era già strutturata per vendere i propri prodotti sui mercati mondiali, ma l’accordo con Jack Sewing Machine Co. Ltd ha portato anche un cambiamento culturale diffuso ai vari livelli dell’azienda, dal management alle singole unità operative» spiega Alberto Guerreschi, ceo ViBeMac, «stiamo insomma affrontando una vera e propria trasformazione, con impatti vari: dall’ottimizzazione dei costi all’ampliamento della gamma dei prodotti, fino all’espansione della rete distributiva e la maggior presenza sul mercato».

Un’esperienza ancora in divenire, che per una realtà che negli ultimi anni aveva visto aumentare il fatturato oltre i 15 milioni di euro, ha rappresentato un ulteriore trampolino di lancio. Tuttavia da ponderare.

«Il mercato cinese, in cui eravamo inseriti marginalmente, ha grandi potenzialità ma allo stesso tempo grandi criticità» aggiunge Guerreschi, «l’inizio è stato promettente, mentre la seconda parte dell’anno ha visto un rallentamento generalizzato dovuto ad una contrazione del mercato cinese a seguito della guerra dei dazi con gli Stati Uniti».

«La collaborazione avviata con Jack sta comunque procedendo, con l’integrazione e l’ampliamento della gamma produttiva che dovrebbe essere completata nel 2020. Guardiamo avanti».

Ma quali gli obiettivi per il prossimo anno di ViBeMac, in attesa della chiusura dei bilanci? «Espandere in Italia la gamma di prodotti ad alta tecnologia con la produzione di prodotti nuovi, complessi e costosi oltre alla realizzazione di una linea di prodotti a prezzo accessibile» chiude Guerreschi, «La combinazione dei prodotti realizzati nelle due unità produttive, quella italiana e quella cinese, ci permetterà di accedere a una fascia di mercato sino ad ora non gestita e di servire i nostri clienti con linee complete con particolare attenzione al loro budget».(riproduzione riservata)


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