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Vivienne Westwood, bene la Cina, in vista la borsa a Hong Kong

Il ceo Carlo D'Amario rivela in questa intervista i piani di sviluppo del brand fashion britannico ch sfilerà domani alla alla Xintiandi main venue nel corso della Shanghai fashion week. Bene in particolare le vendite in Cina nel mercato delle fragranze


16/10/2024 18:10

di Chiara Bottoni - Class Editori

settimanale
Carlo D'Amario

La quotazione sulla borsa di Hong Kong entro due o tre anni, lo sviluppo in house di fragranze e make-up con un lancio previsto a febbraio 2025, l'organizzazione di master brandizzati nelle scuole di moda oltre a progetti di sviluppo nell'hospitality. E, ultimo ma non ultimo, il comeback alla Milano fashion week nel 2025. Sono questi i piani futuri di Vivienne Westwood, anticipati a MFF dal ceo Carlo D'Amario.

Progetti che confermano il momento felice per il marchio che, dopo la scomparsa della fondatrice nel dicembre del 2022, sta continuando a tenere più che mai viva la sua eredità grazie al contributo stilistico del direttore creativo Andreas Kronthaler, marito della stilista britannica. Dimostrazione è la presenza, dopo lo show di Parigi, alla Shanghai fashion week, dove il marchio sfilerà con la sua spring-summer 2025 domani, 17 ottobre, alla Xintiandi main venue. La maison, che torna in città per la prima volta dalla primavera del 2012, metterà così la sua firma sulla giornata finale della settimana della moda della metropoli cinese. A spiegare a MFF le iniziative future è il ceo Carlo D'Amario, confermando il raggiungimento dei 250 milioni di euro di turnover per il 2025.

 

Domanda: Parlava della Cina. Come va l'Asia per voi?

Risposta: Benissimo, sta crescendo a un ritmo incredibile. Vendiamo tantissimo i bijoux, in particolare i choker di pelle. Vengono prodotti in Asia dalle stesse aziende a cui si rivolgono molti marchi del lusso ma i nostri costano in media 150 euro (e proprio ai gioielli sarà dedicata l'exhibition itinerante che il 14 dicembre prenderà il via dal Museum of New Zealand Te Papa Tongarewa di Wellington in Nuova Zelanda, ndr.)

D. Ultimo fatturato del marchio?

R. Siamo intorno ai 250 milioni di euro e ci proiettiamo verso una crescita ulteriore.

D. Next step? Vi corteggiano?

R. Puntiamo alla quotazione in borsa entro due/tre anni. Sarà a Hong Kong, considerando la nostra forza in Asia. (riproduzione riservata)

D. Quali sono i prossimi progetti dell'azienda?

R. In primo luogo guardiamo ai giovanissimi, che sono il futuro in termini di clientela ma non solo. Per quanto riguarda l'aspetto prettamente commerciale, ci siamo mossi per garantire un'offerta democratica, che comprenda articoli realmente acquistabili dai ragazzi. La fascia compresa tra i 18 e i 28/30 anni è quella più interessata alla moda, lo dimostra il clamore creato dalle sfilate del brand.

D. E come vi avvicinate ai giovani, oltre che con il prodotto?

R. Intendiamo aprire dei master Vivienne Westwood nelle scuole di moda per formare i ragazzi. E costruire un futuro per il marchio.

D. Qualche brand extension in programma?

R. Stiamo per lanciare profumi e make-up, prodotti in house. Il debutto è previsto a febbraio. Siamo fortissimi in Cina, dove il mercato delle fragranze sta crescendo a passo spedito. Inoltre stiamo programmando l'ingresso nell'hospitality. Quest'ultimo è un ambito dove molti brand stanno crescendo. (riproduzione riservata)

 


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