La modenese Zenit International parla giapponese ma guarda alla Cina per il suo sviluppo. Il marchio storico nel settore della produzione impianti per trattamenti acque reflue, fondata alla fine degli anni '50 a San Cesario sul Panaro, in provincia di Modena, è stata interamente acquisita, da qualche mese, dal gruppo Tsurumi Manufacturing, multinazionale specializzata nella produzione e distribuzione di pompe elettriche nata in Giappone nel 1924, che nel 2023 ha fatturato 360 milioni di euro.
Per Zenit, ora più che mai, l’area asiatica e la Cina rimane un target importante confermato con la partecipazione a importanti meeting e fiere: da Canton alla settima edizione della China International Import Expo (CIIE) che si è tenuto a Shanghaiall'inizio di novembre.
Zenit, che nel 2023 ha realizzato un fatturato consolidato di oltre 40 milioni di euro con 300 addetti, sotto la guida del top management modenese, in testa l’amministratore delegato Lorenzo Bottan, sta investendo sulla presenza in Cina anche grazie alla focalizzazione sulle soluzioni ad alta efficienza energetica (bassi consumi e alte prestazioni) e nuovi standard di sostenibilità come le pompe in metallo e i sistemi avanzati di gestione idrica.
Zenit ha affrontato per la prima volta il mercato cinese nel 2005, ma la svolta è l’apertura, nel 2007, della prima unità produttiva a Suzhou, Zenit Pumps Suzhou, che grazie al trasferimento nella nuova sede è più strutturata per realizzare elettropompe sommergibili, stazioni di sollevamento e accessori per il trattamento delle acque reflue. Il processo segue le stesse fasi della produzione e di controllo italiane garantendo medesimi standard qualitativi della casa madre modenese.
Undici anni dopo, a fine 2018, ha raddoppiato la presenza in Cina con la seconda unità produttiva a Chengdu, Zenit Pumps Chengdu Co., che serve la Cina dell’Ovest con il focus nella produzione delle stazioni di sollevamento prefabbricate in vetro-resina ed i grease separators in acciaio.
Zenit Cina ha sviluppato diverse soluzioni professionali per le acque reflue provenienti dal settore della ristorazione civile ed industriale che ottengono riscontri sul mercato cinese. L'offerta spazia dai separatori di olio-acqua, per garantire il corretto trattamento delle acque reflue delle cucine nel rispetto degli standard ambientali., alle soluzioni per il drenaggio sotterraneo delle metropolitane, personalizzate per garantire efficienza e affidabilità, o anche per i reflui di origine municipale e agricolo, per contribuire alla conservazione delle risorse idriche sia in città che nelle campagne.
I piani di sviluppo sono in fase di definizione, ma le linee guida sono orientate all’espansione. (riproduzione riservata)