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Una maxiproduzione della Cctv unirà Roma all'antica Xi'an

La serie, composta da 100 microepisodi da 5 minuti ciascuno, andrà in onda a partire dal prossimo settembre sul canale internazionale Cctv, China Central Television. Il progetto esplora e descrive in forma di documentario i diversi aspetti culturali e i molteplici parallelismi tra due grandi imperi e le rispettive antiche capitali


19/07/2019 11:55

di Gianfranco Ferroni - Class Editori

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Le antiche mura di Xi'an

Una serie televisiva destinata al pubblico cinese, e non solo, composta da 100 microdocumentari di 5 minuti ciascuno: Da Xi'an a Roma: due città un solo mondo, prodotta da Citvc, Cabc, Chnpec, andrà in onda a partire dal prossimo settembre sul canale internazionale Cctv, China Central Television, il più grande network televisivo al mondo. Il progetto, che ha avuto la collaborazione di Roma Capitale e il supporto della Fondazione Italia-Cina, esplora e descrive in forma di documentario i diversi aspetti culturali e i molteplici parallelismi tra due grandi imperi e le rispettive antiche capitali: Roma e Xi'an, capoluogo della provincia dello Shaanxi.

Conosciuta come una delle più importanti città nella storia cinese, Xi'an è nella lista della quattro grandi capitali antiche della Cina perché fu capitale di ben 13 dinastie, incluse la Zhou, la Qin, la Han e la Tang. Con oltre 3mila anni di storia alle spalle, era chiamata Chang'an, letteralmente Pace Perpetua, nei tempi antichi, e rappresentava l'estremma propaggine orientale dell'antica Via della seta. 

Per Tang Shiding, vice direttore generale della Citvc, China International Television Corporation, «l'Italia è un paese solo apparentemente lontano. Per noi la realizzazione di questo documentario è come aprire l'album di famiglia di una nazione; per giunta quest'anno il Presidente Xi Jinping è venuto in Italia. Ci siamo concentrati verso la culla della cultura occidentale, in particolare Roma, partendo dalla nostra antica capitale: per noi questo è un progetto che porta dentro di se lo spirito della Via della Seta». La serie di documentari verrà tradotta anche in italiano, inglese e arabo.

Michele Geraci, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, con delega agli affari cinesi, ha sottolineato come «con questo governo abbiamo riportato la Cina, dove personalmente ho vissuto per dieci anni, nel posto che merita dal punto di vista commerciale e culturale». Per Francesco Rutelli, presidente Anica e coordinatore del Forum Culturale Italia Cina, «i cinesi, poi, di Roma non amano solo la storia, ma anche la contemporaneità. La nostra forza, tramite questo strumento, è costruire un dialogo e un turismo sostenibile. Partiranno milioni di viaggiatori e sarà un turismo nuovo». E per Alberto Bombassei, presidente della Fondazione Italia Cina, «le suggestioni che cinema e tv sanno evocare sono strumenti potentissimi; per questo abbiamo supportato con convinzione questa serie, per utilizzare questo strumento come ponte tra i nostri due paesi».


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