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La febbre del mattone sale a Hong Kong con China Evergrande

Intanto le amministrazioni comunali di Shanghai, Shenzhen e Hangzhou impongono misure restrittive all'acquisto di immobili non residenziali per frenare l'aumento dei prezzi. La municipalità di Shanghai, per esempio, ha vietato ai proprietari di vendere l'immobile entro i cinque mesi dall'acquisto. L'allarme delle autorità di controllo sui mercati finanziari


04/03/2021 11:19

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Il progetto di un quartiere a Wuhan di China Evergrande

Uno dei più grandi gruppi immobiliari cinesi, China Evergrande Group, ha messo sul piatto quasi mezzo miliardo di dollari per convertire un lotto di campagna a Hong Kong nel progetto di una villa che ha l'ambizione di essere "come il Palazzo di Versailles" e di altre strutture, secondo quanto racconta il South China Morning Post.

La compagnia guidata da Hui Ka-Yan, uno degli uomini più ricchi della Cina, ha convertito in terreno fabbricabile un lotto di terreni agricoli e palude di 223mila metri quadrati nell'area di Yuan Long. Il mercato immobiliare di Hong Kong sta vivendo un forte picco e recentemente si sono susseguite grosse transazioni che hanno contribuito ad accendere l'attenzione sul settore.

Evergrande punta a costruire 268 villette sul terreno, ma soprattutto intende costruire una supervilla in stile Versailles con decine di stanze per una superficie di 22.300 metri quadrati.

La febbre dell'immobiliare, denunciata pochi giorni fa da Guo Shuqing, presidente della Commissione di vigilanza sulle attività finanziarie, sta spingendo le amministrazione di alcune delle maggiori città, tra cui Hangzhou, Shenzhen, Shanghai, a introdurre misure amministrative per frenare le speculazioni immobiliari e la corsa al rialzo dei prezzi.

Le autorità locali delle tre città hanno imposto da ieri delle limitazioni al mercato immobiliare, tra cui spiccano un divieto di compravendite immediate di immobili per un rapido guadagno e criteri più stringenti per gli acquirenti della prima casa.

Le nuove misure vengono dopo che negli scorsi mesi le autorità delle città hanno già introdotto una serie di limitazioni alle attività delle imprese nell'industria immobiliare.

"Troppa gente compra case non per viverci, ma per investire o speculare", ha affermato Guo. "È molto pericoloso".

La municipalità di Shanghai ha vietato ai proprietari di vendere l'immobile entro i cinque mesi dall'acquisto. Hangzhou, invece, ha imposto regole più stringenti sugli acquirenti che, prima di procedere alla transazione, dovranno dimostrare di avere i requisiti per acquistare un immobile residenziale.

Shenzhen, che è considerata in questo momento la Silicon Valley cinese, ha adottato un sistema a punteggi, che dà priorità agli acquirenti della prima casa e mette in coda in classifica quelli che già possiedono immobili.

Queste tre città da sole nel 2020 hanno rappresentato l'8 per cento del Pil cinese e, secondo le analisi, sono quelle che hanno visto crescere di più il prezzo degli immobili. (riproduzione riservata)


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