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Accordo a Pechino, triplicano le frequenze dei voli tra Italia e Cina

Da subito da 49 alla settimana salgono a 108, a 136 dall'estate prossima e a 164 dal 2021, grazie all'accordo firmato oggi nella capitale cinese dal presidente dell'Enac e dal suo omologo cinese, dopo il negoziato in corso tra i due ministeri. L'Italia diventa la nazionale europea con il più alto numero di collegamenti con la Cina, ha annunciato la ministra Paola De Micheli


14/01/2020 16:25

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

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Per facilitare lo sviluppo del turismo e del busines tra Italia e Cina, nell'anno dedicato alla cultura e al turismo tra i due paesi, il presidente dell'Enac, l'enta nazionale per il volo aereo, Nicola Zaccheo, e il suo omologo cinese hanno firmato oggi a Pechino un importante memorandun di intesa, al termine di un negoziato.

Il Memorandum prevede un considerevole ampliamento delle intese precedenti risalenti al 2015 e in particolare l'incremento della capacita' in termini di frequenze passeggeri fino a 164 voli settimanali per parte, di cui 108 con decorrenza immediata, con un incremento di 28 a partire dalla stazione estiva 2021 e di ulteriori 28 a partire dalla stagione estiva 2022, punti di destinazione liberi nei rispettivi territori, code sharing domestico su tutti i collegamenti nel territorio dell'altra nazione, co-terminalizzazione, cioè possibilita' di servire con lo stesso volo piu scali dell'altro Paese, a eccezione delle principali rotte, Pechino-Shanghai, Pechino-Guangzhou e Shanghai-Guangzhou per i vettori italiani; Roma e Milano per le compagnie cinesi.

«L'Italia diventa la nazione europea con il numero più alto di collegamenti aerei con la Cina, grazie all'accordo siglato da Enac con l'aviazione civile cinese», ha sottolineato Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, «questo accordo è un risultato di grande valore che portera piu turismo e piu rotte per il made in Italy, nella direzione auspicata da tanti operatori commerciali, e che rinsalda i legami tra i due paesi. La natura stessa dell'accordo, che prevede un incremento della capacita' e punti di destinazione liberi sui territori, avra' una ricaduta positiva per diversi scali nel nostro paese».

Zaccheo ha parlato di «un risultato eccezionale ottenuto grazie al lavoro svolto dall'Enac con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Sono state triplicate le frequenze aeree settimanali tra i due Stati. Con la liberalizzazione del numero di citta' italiane e cinesi che potranno avere collegamenti diretti e in code sharing regionale, cosi' come con l'aumento delle tratte anche per il trasporto cargo, nel prossimo triennio si apriranno enormi opportunità di sviluppo commerciale, turistico e industriale per l'Italia».

Aeroporti di Roma con Fiumicino è lo scalo italiano più frequentato dai viaggiatori cinesi, quasi un milione nel 2019. L'anno scorso le tre nuove rotte verso le metropoli di Shenzhen, Hangzhou e Chengdu hanno fatto sì che nei primi sette mesi dell’anno il numero viaggiatori da e per la Greater China (che include anche Hong Kong, Macao e l’isola di Taiwan) sia aumentato del 15% rispetto allo stesso periodo del 2018. Un incremento particolarmente rilevante nei mesi estivi, con la crescita che ha toccato il 30%.

Il primo semestre dell’anno scorso ha anche fatto segnare una crescita del 30% del fatturato generato dai passeggeri che si imbarcano verso la Repubblica popolare nello scalo Leonardo da Vinci. Tra i brand preferiti Gucci, Bulgari ed Hermes. Fiumicino è oggi il terzo aeroporto europeo per destinazioni servite in Cina superato da Londra e Parigi che possono contare sull’effetto traino offerto dalla British Airways e da Air France. Adr punta in ogni caso a superare la soglia del milione di viaggiatori cinesi già nel corso del prossimo anno.

«Ma per favorire l'ulteriore sviluppo dei collegamenti occorre però rivedere i bilaterali così da aumentare le frequenze», ricordava lo scorso luglio Raffaele Pasquini, responsabile marketing e Sviluppo Prodotto Adr, intervenendo all'iniziativa organizzata da Class Editori e MF-Milano Finanza assieme a Xinhua Silk Road Information Service e a China Economic Information Service, "Belt & Road Initiative 2 - Le nuove Vie della Seta",   

L’ultima revisione degli accordi aveva portato le frequenze settimanali per parte a 49. Ma se sul versante italiano c’è ancora spazio di manovra, su quello cinese comincia a scarseggiare. Delle frequenze assegnate soltanto una parte sono effettivamente utilizzate dai vettori cinesi. Le altre 13 sono invece opzionate dalle compagnie più grandi: AirChina, China Eastern Airlines e China Southern. Il numero ideale da raggiungere, allo stato attuale del mercato, secondo fonti del settore,  è di 70 frequenze settimanali. Anche se l’obiettivo vero è avvicinarsi a quota 100 frequenze, come già Francia e Germania.

Con il nuovo accordo l'obiettivo è stato più che superato. (riproduzione riservata)


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