Le due strettoie sulla strada dei trasporti globali si stanno accentuando, mettendo un'ipoteca sulla ripresa dei commerci a livello internazionali e, quindi, della ripresa.
La prima è la continua carenza di containers vuoti che sta mettendo a dura prova la possibilità di spedire dalla Cina per il resto del mondo. la seconda riguarda la logistica delle spedizioni di vaccino, in questo momento dal Belgio alla Gran Bretagna ma anche dalla Russia e dalla Cina verso Paesi terzi.
Il retroterra di questa situazione sta, in buona parte, nel fatto che negli ultimi tre mesi, con uno scatto non previsto, l’export cinese in prevalenza marittimo, è aumentato del 21% con una punta del 46% verso il mercato americano (i dati si riferiscono a novembre anno su anno). Questo aumento ha provocato una differenza in termini di volumi tra spedizioni da Paesi terzi verso la Cina e dalla stessa verso il resto del mondo con ripercussioni negli imbarchi che si trascinano per settimane prima della partenza della nave.
In aggiunta, i noli marittimi sono cresciuti rispetto al dicembre 2019 da un minimo del 78% verso la east cost statunitense sino al 390% nel traffico interasiatico. Nonostante questi aumenti ora si privilegiano le tariffe premium (Diamond Tier) che garantiscono la spazio a fronte di una addizionale media di 1.500 dollari. Con questo addizionale lo spazio e la partenza sono garantiti e, qualora non lo fossero, la compagnia marittima è obbligata ad un risarcimento secondo parametri contrattuali.
Questa soluzione non è la panacea a tutte le richieste sulle diverse destinazioni perchè i protocolli sanitari di sorveglianza all’arrivo della nave in rada creano ritardi che si ripercuotono sulla consegna delle merci e nel conseguente ritorno dei vuoti.
Per ovviare, la China Container Industry Association di concerto con il Ministero del Commercio ha deciso di incrementare la produzione di container e da settembre scorso, con ritmi di lavoro di undici ore giornaliere, la produzione si è incrementata di 300 mila teu (unità di misura di un container standard da 20 piedi) al mese. Ciononostante la movimentazione dei container ha raggiunto livelli record con 40 milioni movimentati a Shanghai, 15.5 milioni a Tianjin e Canton (Guangzhou).
La realtà è che la Cina si riconferma “la fabbrica del mondo” assumendo un ruolo globale nella catena del valore e tutti i tentativi di spostamento delle supply chains o di decoupling al momento si sono rivelati solo una soluzione molto parziale e circoscritta.
Nel trasporto aereo è arrivato il momento decisivo per l’utilizzo degli aerei sul fronte sanitario. Le compagnie che tradizionalmente avevano offerto servizi da e per la Cina hanno modificato la strategia tentando di rilanciarsi con i trasporti aerei di vaccini e, più in generale, convertendo la cabina passaggeri al trasporto merci.
Il nuovo orizzonte è costellato di servizi charter che compensano almeno in parte, sotto il profilo della redditività, la mancanza di voli passeggeri dimininuiti tra il 60% e 70% e le relative perdite.
Da un recente webinar, organizzata dalla IATA, è emerso il lavoro preparatorio per attivare il trasporto dei vaccini dai luoghi di produzione ai magazzini di primo stoccaggio. Infatti tutte le multinazionali del farma, in attesa delle autorizzazioni, stanno rifornendo i depositi segreti nelle diverse parti del mondo, in modo che i diversi governi potranno iniziare la campagna di vaccinazione appena arriveranno le autorizzazioni.
La contingenza legata ai vaccini che si aggiunge al boom dei trasporti legati all’e-commerce sta mettendo in difficoltà i trasporti convenzionali B2B, e, anche in questo caso, le difficoltà in rapporto a quantità e spazio abbinate all’aleatorietà dei prezzi di vendita creano molti ostacoli sia all’approvvigionamento di prodotti sia soprattutto di costi addizionali per le aziende.
Questa situazione è destinata a durare per i prossimi mesi almeno fino al Capodanno cinese che cadrà il 12 febbraio quando il paese si fermerà per un mese. Ma molti paventano che le difficoltà si potrebbero sommare a una terza ondata della pandemia da coronavirus, e spostano all’ ottobre 2021 il rientro a una situazione di quasi normalità.
Il paradosso del vantaggio competitivo della Cina è che le esportazion stanno crescendo a dismisura mentre i consumi, nonostante le incentivazioni alla spesa domestica hanno evidenziato per la prima volta in undici anni una inversione di tendenza confermata dal livello inflattivo che a novembre è risultato negativo ( - 0,5 %) rispetto allo 0,5% di ottobre. (riproduzione riservata)
*managing director a Shanghai di Savino Del Bene, azienda di trasporti internazionali e logistica. Vive e lavora in Cina da oltre 25 anni