MENU
Azienda Servizi

Fiumicino, grazie ai farmaci cresce l'attività cargo verso l'Estremo Oriente

Nel 2018 il comparto cargo dell'aeroportodi Roma ha registrato un aumento dell’11%. In termini di volumi assoluti vuol dire aver superato per la prima volta dal 2000 quota 200mila tonnellate complessive di merci movimentate. Insieme all'Estremo Oriente i traffici crescono anche verso il Nord America


30/01/2019 08:00

di Andrea Pira - Class Editori

adr

Nasce a Fiumicino la prima community degli operatori del settore farmaceutico con certificazione Ceiv rilasciata dalla Iata. Il progetto si sviluppa sulla spinta della crescita del business delle merci nello scalo capitolino.

Nel 2018 il comparto cargo del Leonardo Da Vinci ha infatti registrato un aumento dell’11%. In termini di volumi assoluti vuol dire aver superato per la prima volta dal 2000 quota 200mila tonnellate complessive di merci movimentate. «Un risveglio legato allo sviluppo del lungo raggio», spiega Fausto Palombelli, direttore marketing e sviluppo aviation di Aeroporti di Roma. Le merci viaggiano principalmente verso il Nord America. Ma anche da e per l’Estremo oriente.

«I vettori del Golfo e i cinesi utilizzano macchine più grandi, con una maggiore capacità residua in pancia, il cosiddetto belly», aggiunge il top manager della società del gruppo Atlantia. Il che vuol dire maggiore capacità di trasporto. Il progetto sposa una delle vocazioni manifatturiere laziali.

Il distretto del farmaco, in parte nelle adiacenze di Fiumicino, è il secondo in Italia e tra principali poli produttivi dell’Europa, tra i motori dell’export regionale. «Primo esempio in Italia, Adr sta agendo da soggetto promotore della creazione di una comunity di player attivi su Fiumicino nel settore cargo farmaceutico, e lo fa seguendo lo standard internazionale legato alla certificazione Ceiv Pharma rilasciato dalla Iata, l’organizzazione internazionale del trasporto aereo. Fiumicino diventa quindi un centro di eccellenza di convalida standard della logistica farmaceutica», aggiunge Palombelli, «il che vuol dire che l’intera filiera garantisce della spedizione lungo l’intero processo del trasporto, per garantire l’integrità dei farmaci, contro eventuali problemi sanitari».

L’aeroporto romano si propone come hub logistico che guarda ad aree più a Sud rispetto ai tradizionali centri della logista del Nord Europa e della penisola. La community del farmaco intende quindi essere un «valore aggiunto» e la convalida della logistica. In prospettiva il progetto potrebbe anche fare da volano dello sviluppo delle cittadella degli affari nata nei pressi dello scalo, cui anche le aziende farmaceutiche potrebbero guardare con interesse. 


Chiudi finestra
Accedi