La Cina guarda allo sviluppo della cittadella degli affari di Fiumicino. A fine febbraio una delegazione di 13 aziende del Dragone ha visitato lo scalo della Capitale, mostrando interesse per il progetto della Business City presentata lo scorso maggio. La missione cinese rappresenta il proseguimento naturale di quella dei vertici di Aeroporti di Roma nella Repubblica popolare lo scorso novembre. Sarebbe meglio dire le missioni. Nella seconda metà dello scorso anno se ne sono susseguite diverse per mantenere l'attenzione degli investitori cinesi verso il Leonardo Da Vinci e ora sul progetto di sviluppo immobiliare strategico che sul modello di quanto già accade a Londra, Zurigo, Amsterdam, Francoforte e Parigi affiancherà ai terminal dell’hub internazionale una business city aperta ad aziende, start-up e professionisti, italiani e stranieri.
La delegazione promossa da Invest Shanghai, la rappresentanza locale della Commissione nazionale per le riforme e lo sviluppo, principale organismo di pianificazione economica della Cina, era composta dasocietà, attive principalmente nel settore dell'e-commerce, della tecnologia e nel farmaceutico. Tra queste la Cosco Air, controllata del colosso Cosco Shipping, operatore del porto greco del Pireo; la Shanghai Cross-Border E-Commerce Association; la Easter Airlines Logistic e la Wuyao E-commerce, società con sede nella zona di libero scambio del centro finanziario cinese.
Negli ultimi anni la controllata della holding guidata da Giovanni Castellucci si è ritagliata un ruolo di primo piano nell'accoglienza dei viaggiatori dalla Repubblica popolare. In totale sono 10 le città cinesi collegate a Roma con voli diretti. Fiumicino è inoltre, assieme a Londra e Parigi, il solo aeroporto in Europa che ospita tutti e quattro i principali vettori Cinesi (Air China, China Southern, Hainan e China Eastern), raggiungendo una frequenza di 25 voli settimanali.
La Business City punta ora ad attirare il mondo degli affari. L'intenzione è trasformare la cittadella in un polo di riferimento per i convegni, servito da 2 nuovi alberghi. I lavori inizieranno quest’anno: i primi 4 edifici del distretto saranno disponibili a cavallo tra il 2022 e il 2023, i rimanenti 3, invece, apriranno nel 2024.
“La visita della delegazione cinese, con a capo la Shangai Cross Border E-commerce Association, conferma la strategia di sviluppo di Adr verso il mercato cinese, non più solamente in riferimento al mondo leisure ma ora, grazie al progetto del distretto direzionale, anche verso quello business”, spiega Filippo-Maria Carbonari , direttore real estate di Adr, che lo scorso novembre aveva guidato il roadshow tra Pechino e Shanghai “La peculiarità di Adr quale gestore dell’infrastruttura aeroportuale e promotore dell’iniziativa immobiliare, consentirà di sviluppare soluzioni tailor-made adatte ad ogni esigenza in modo unico e irripetibile”
I commenti della delegazione cinese sembrano dare ragione ai vertici della società guidata dall'ad Ugo De Carolis “Abbiamo scelto l’aeroporto di Fiumicino come prima tappa della nostra visita ufficiale in Europa perché siamo molto interessati ad approfondire le iniziative di sviluppo che Adr sta realizzando. I servizi tailor-made promossi dal futuro distretto business, rappresentano una grande opportunità per le aziende cinesi. Risultano inoltre ottime le potenzialità di collaborazione per fare di Fiumicino il nuovo hub europeo per lo sviluppo delle nostre principali attività”commente Li Jiupeng, presidente della Shangai Cross Border E-commerce Association. Per Alex Zho della Ubi Logistic, il Leonardo Da Vinci “ diventa l’occasione per lo sviluppo di un canale diretto e un’opportunità per studiare nuovi possibili scenari di gestione del processi doganali”