La nona edizione della manifestazione Asian Winter Games che si chiude oggi ad Harbin, città del ghiaccio nella provincia dell’Heilongjiang situata nel nordest della Cina al confine con la Russia, sette giorni dopo l'inaugurazione alla presenza del presidente Xi Jinping, ha una duplice valenza.
La prima è tecnico-commerciale ovvero utilizzare la tecnologia al massimo livello dello sviluppo raggiunto per un evento sportivo; ciò si raccorda con l’idea e la volontà di dare enfasi agli sports invernali in Cina, conosciuti di recente a partire dalle Olimpiadi invernali del 2022 a Pechino.
La seconda, più contestuale al momento che stiamo vivendo, quella di raggruppare, nell’ambito del quadrante geopolitico, paesi dell’Asia che vanno dall’Arabia Saudita all’area del Sudest attraversando l’Asia centrale in una sorta di “Grande gioco” allargato ed attualizzato. Come confermavano gli slogan lanciati quali “Asia is united” o “ We need build Asia together“ durante i break pubblicitari che venivano alternati alle immagini dei paesi partecipanti.
A questa edizione hanno partecipato oltre milleduecento atleti in rappresentanza di 34 Paesi con il debutto di atleti della Cambogia e dell’Arabia Saudita e un'ampia delegazione di Thailandia e Libano. Paradossalmente molti Paesi non innevati hanno comunque partecipato a dimostrazione che il clima non è fattore di influenza in queste discipline sportive. Inoltre nel futuro potrebbe accadere di tutto come la recente nevicata nel deserto del Sahara.
Se la sfida nell’innovazione tecnologica resta l’oggetto principale nel confronto tra le due super potenze, la Cina ha dimostrato ancora una volta che sistemi basati su 3D piuttosto che comunicazioni satellitari in 5G, droni inclusi, a corollario di questo modello, hanno lasciato stupefatti gli osservatori e gli spettatori sia nell’inaugurazione che durante i giochi.
Un'altra straordinaria abilità della Cina è mantenere un forte legame con la tradizione e la storia. Infatti Harbin è la città dove si tiene annualmente il festival delle sculture di ghiaccio: il canto corale della raccolta dei blocchi di ghiaccio con il taglio del primo blocco dal fiume Songhua alla vigilia del capodanno cinese con gli auguri di prosperità per l’anno a venire, è stato ripreso come soggetto all’apertura dei Giochi supportato dalla visione tridimensionale.
Storicamente la provincia dell’Heilongjiang è considerata una dei granai della Cina con una produzione di grano e cereali di 800 milioni di quintali nella scorsa stagione, ancora leader dopo quindici anni per le caratteristiche climatologiche continentali del territorio.
In questo contesto il Presidente Xi Jinping per questa e le altre due province di prossimità, Liaoning e Jilin che ha visitato in questo periodo ha lanciato una sorta di vademecum programmatico incentrato su nuove regole di sviluppo adottando le innovative tecnologie inclusa l’intelligenza artificiale e i big data. I giochi invernali sono stati la vetrina delle possibilità e delle potenzialità tecnologiche.
L’altro obiettivo è quello di sviluppare gli sport invernali per una platea di almeno trecento milioni di consumatori nei prossimi anni, una economia “bianca” che comprende il settore dell’ospitalità, degli impianti e dell’abbigliamento sportivo.
A questo proposito negli ultimi due mesi del 2024 le prenotazioni nelle province dotate di impianti sportivi invernali sono cresciute del 50,4% e le vendite di abbigliamento sciistico, secondo i dati della piattaforma e-commerce JD.com, sono aumentate del 50% anno su anno. Un dato altresì curioso è quello che i consumatori o meglio i fruitori di questo sport provengono per l’80% dalla Cina meridionale.
Il mercato è potenzialmente interessante per i brand stranieri ma, a padroneggiare, soprattutto per la generazione Z sono i nuovi marchi cinesi che trovano terreno fertile nel reiterato sentimento nazionale: il Guochao.
Questa disseminazione per gli sport invernali è arrivata sino a Shanghai e più precisamente nella zona di Lingang (abitualmente conosciuta come FTZ e ubicazione della megafactory di Tesla) dove è stato creato il Yaoxue Ice and Snow World, un progetto ricreativo e per le vacanze che insiste su di una superficie di 350.000 mq con la più grande pista sciistica indoor del mondo: 60 metri di dislivello per una lunghezza di discesa di 1200 metri. Hotel a cinque stelle ed altre strutture commerciali completano questo progetto futuribile.
Se questa è la direzione non ci può certo stupire che la prossima edizione dei giochi invernali asiatici si terrà nel 2029 in Arabia Saudita nella tanto declamata zona speciale di Neom, la nuova città nel deserto di cui una parte in cooperazione con la Cina sarà dedicata a questo evento: Trojena Sports City. (riproduzione riservata)
*presidente di Savino del Bene Shanghai Co. Vive e lavora a Shanghai da 30 anni