La regola è sempre la stessa: grandi crisi possono portare grandi opportunità e “guardando avanti” in queste settimane di aeroporti chiusi alla Cina c’è anche chi lavora per creare nuovi collegamenti. Certo non basteranno pochi mesi, ma nell’arco prevedibile per attivare relazioni di questo tipo il team di vertice dell’Aeroporto Federico Fellini di Rimini punta a potenziare i collegamenti con l’Asia: Iran e Cina sono in testa alle priorità.
Sono già in corso contatti con Iran Air che potrebbero concretizzarsi già alla fine di quest’anno e nel piano di sviluppo rientrano anche altri voli che potrebbero interessare la Francia, Bruxelles, Katowice e Rostov. Il punto di partenza sono i dati, positivi, del 2019: in totale quasi 400mila passeggeri che posizionano l’aeroporto di Rimini secondo in Italia per crescita (+28,3%).
Leonardo Corbucci, ceo della società di gestione dello scalo romagnolo, vede come data possibile per i collegamenti con la Cina il 2022. Nel frattempo il Fellini potrà contare, già dalla prossima primavera, sul nuovo collegamento con Vienna e sul volo giornaliero della compagnia Pobeda su Mosca.
Airiminum 2014 punta ad avvicinare il mezzo milione di passeggeri nel 2020 mentre per l’obiettivo del milione bisognerà attendere ancora qualche anno e le destinazioni asiatiche potrebbero diventare il volano giusto per puntare al raddoppio.
Corbucci punta sulle “buone relazioni” che da anni legano la regione Emilia-Romagna e della Repubblica di San Marino, con le autorità cinesi e nel programma di lavoro pesano le tante aziende emiliano romagnole che hanno interessi avviati in Cina.
Prima dell’emergenza Coronavirus è stato siglato a Pechino un memorandum bilaterale tra Italia e Cina per rafforzare le relazioni e le connessioni aeree. Un primo agreement firmato sull’onda lunga del patto «Belt and road initiative» che prevede un deciso aumento dei voli fino quasi a triplicare le frequenze su base settimanale, aumentando il numero delle rotte per le compagnie cargo e la liberalizzando i punti di destinazione.
Secondo le indicazioni concordate dall’ Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) e Caac, l’amministrazione dell’Aviazione civile della Cina, dagli attuali otto voli al giorno tra Italia e Cina si dovrebbe arrivare a regime nel 2023 a 24 voli passeggeri quotidiani. È anche previsto un aumento dei voli cargo.
Per lo sviluppo del Federico Fellini c'è un piano di investimenti da 23 milioni nell’arco dei prossimi quattro anni per migliorare la capacità aeroportuale e la qualità dei servizi offerti ai viaggiatori. Un primo step per arrivare a un totale di 95,5 milioni di euro di investimenti previsti nel periodo 2020-2033 ripartiti in due quadrienni.
Tra le opere che verranno realizzate spicca il potenziamento dei collegamenti con il Fellini. Alla rete autostradale e ferroviaria esistenti, si è aggiunto un terzo canale di connessione: la metromare che si sviluppa lungo l’asse della ferrovia, a fianco della stessa e che collega le stazioni ferroviarie di Rimini e di Riccione tramite navette su gomma. Il metromare ha diverse fermate lungo il tragitto ed in particolare una a soli 600 metri dall’ingresso dell’aeroporto.
L'aeroporto di Rimini sta registrando una linea di crescita consolidata dei voli da e per la Russia. Quello di Rimini infatti è l’aeroporto “più russo” d’Italia con ben cinque destinazioni all’attivo nella Federazione russa (Mosca, San Pietroburgo, Rostov sul Don, Krasnodar, Ekaterinburg) e rimane la migliore destinazione internazionale 2019 della compagnia aerea Pobeda.
Corbucci ha più volte ribadito che la Federazione russa rappresenta il primo mercato di riferimento (54,4%), Mosca la prima destinazione (43,7%) e la Ural Airlines è la prima compagnia aerea (23,1%).