Con i costi del trasporto merci aereo che hanno preso il volo, la Cina intende sostenere la propria presenza internazionale nel settore così da garantire filiere e catene di valore.
Tra gli effetti collaterali sull'economia dell'epidemia di coronavirus c'è anche l'aumento dei costi. Nelle ultime settimane i prezzi sono passati da 10 a 40 yuan per chilogrammo. E il timore è che per il trasporto di beni dalla Cina all'Europa e al Nord America si possa arrivare fino a quota 50 yuan.
Come sottolinea un addetto al settore citato dal settimanale economico-finanziario Caixin, ai rincari contribuiscono le difficoltà nella logistica.
La cancellazione di voli costringe infatti gli esportatori a trasferire le merci in porti e aeroporti attivi, con passaggi quindi aggiuntivi. O in alternativa decidono di rivolgersi al cargo marittimi, dove comunque a marzo i costi sono lievitati del 20% rispetto al mese precedente nonostante un calo dei volumi su base annua.
Anche per queste ragioni il comparto è stato al centro di una delle ultime riunioni del Consiglio di Stato, l'esecutivo cinese. Il timore emerso durante l'incontro è che l'attuale capacità a livello internazionale sia insufficiente, con rischi per le forniture globali e quindi per la possibilità per le aziende a riprendere a pieno il loro business.
Pechino intende quindi sostenere l'ampliamento delle flotte per tutti i vettori. Aiuti, questo l'impegno, che andranno in modo equo a tutte le compagnie indipendentemente dalla proprietà. Saranno incoraggiate le fusioni, sia tra vettori sia nella logistica e sostenuta l'espansione internazionale delle società di spedizioni.
Inoltre gli aeroporti internazionali di alcune regioni quali, Beijing, Tianjin, le province del Guangdong e dell'Hebei, nonché di Macao, Hong Kong, Chengdu e Chongqing dovranno fornire servizio doganale continuato sette giorni su sette, ventiquattro ore su ventiquattro.
Che la situazione sia complicata lo confermano alcune fonti al lavoro per portare in in Italia mascherine e dispositivi medici utili a contenere l'emergenza Covid-19. I voli diretti sono complicati e occorre quindi fare scalo.
Per quanto riguarda il trasporto passeggeri, anche con l'intento di mitigare l'arrivo di possibili positivi, l'Ente cinese per l'aviazione cinese a ridotto a un volo per settimana il limite per le compagnie straniere che arrivano in Cina. Allo stesso tempo le compagnie domestiche hanno ridotto a un volo per Paese le rotte internazionali. (riproduzione riservata)