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Venezia vuole voli diretti in Cina. Ancona punta su Shenzhen

La revisione degli accordi bilaterali firmata a Pechino dall'Enac martedì scorso consente di triplicare la frequenza dei voli settimanali tra i due paesi. La Save, che gestisce l'aeroporto Marco Polo di Venezia, è pronta a stringere nuovi accordi con aeroporti cinesi per implementare i collegamenti diretti. Si sta muovendo anche l'aeroporto di Ancona che vuole un volo diretto con la capitale della tecnologia


15/01/2020 17:01

di Mauro Romano - Class Editori

monica
Monica Scarpa, ceo di Save

I collegamenti diretti tra Venezia e la Cina possono finalmente partire. "L'intesa siglata nell'ambito del negoziato aereo bilaterale tra l'Italia e la Repubblica Popolare Cinese rappresenta sicuramente un grande passo in avanti per il trasporto aereo ed i flussi di traffico tra i due Paesi. Come aeroporto ora potremo finalmente dialogare con le compagnie aeree con la concreta possibilità di attivare il volo diretto tra Venezia e la Cina», ha spiegato Save, la società che gestisce l'aeroporto Marco Polo di Venezia, oltre agli scali di Verona, Treviso, Brescia in Italia.

Il riferimento è al protocollo siglato a Pechino dal presidente dell'Enac, Nicola Zaccheo, e il suo omologo cinese, che di fatto triplicherà le frequenze di volo tra i due Paesi. Una decisione attesa da tutto il comparto aereo nazionale. 

L’ultimo aggiornamento risaliva infatti al 2015. Trascorsi quattro anni  serviva  quindi  di qualcosa di più di un tagliando. La revisione aveva portato le frequenze settimanali per parte a 49. Ma se sul versante italiano c'era ancora spazio di manovra, su quello cinese aveva da tempo iniziato a scarseggiare. Delle frequenze assegnate solo 36 erano effettivamente utilizzate dai vettori cinesi. Le altre 13 erano  invece opzionate dalle compagnie più grandi: AirChina, China Eastern Airlines e China Southern. I colossi pubblici riescono in tal modo a bloccare le compagnie regionali e private che scalpitano alle loro spalle facendo concorrenza dall’interno della Repubblica Popolare.

Una situazione che bloccava lo sviluppo di nuove destinazioni e l'attuazione di protocolli già siglati tra gli scali italiani e quelli d'oltre Muraglia. Lo scorso ottobre Armando Brunini, amministratore delegato di Sea  ribadiva la necessità di  avviare "negoziati bilaterali con Pechino"  con l'intento di "ottenere nuove frequenze" aumentando il numero massimo di quelle attualmente consentite fra Italia e Cina. Vogliamo che questo livello sia fortemente innalzato perché siamo sicuri di riuscire e portare a Milano altri voli ed altri vettori". Guarda a Est anche Ancona.

La città marchigiana lavora a un volo diretto per Shenzhen, per il quale le trattative sono ancora in corso. «Non abbiamo mai smesso di lavorarci " ha spiegato, citato dalla stampa locale, il governatore Luca Ceriscioli, "siamo sempre in contatto con il Tour Operator di Stato cinese Cits, che sta cercando una nuova compagnia aerea a cui affidare la tratta per Ancona». Il volo intercontinentale diretto era stato oggetto di un altro memorandum,  firmato a Roma lo scorso marzo dalla Regione e dal China International Travel Services. (riproduzione riservata)



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