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Per i servizi agli expat, premiata Eca Italia con il China Award 2018

La società di servizi guidata da Andrea Benigni è specializzata nell'assistenza alle imprese che operano in Cina e con la Cina, che attualmente assorbe il 10% della popolazione espatriata italiana. La sfida sta nel gestire i benefits tipici dell'espatrio, alloggio, scuola per i figli, pension plan e coperture assicurative


26/08/2019 17:15

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

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Andrea Benigni, ceo di Eca Italia

“Invieremo un general manager italiano nel nuovo stabilimento di Suzhou, quali saranno gli impatti fiscali?”; “un italiano sarà assunto da una società cinese: come funziona con i contributi Inps?”. Sono solo alcune delle domande a cui gli esperti di ECA Italia si trovano a rispondere quasi quotidianamente nella gestione dell’internazionalizzazione delle risorse umane.

La mobilità internazionale è, infatti, un fattore sempre più critico per il successo delle aziende che si trovano a competere nel mercato globale. ECA Italia dal 1994 accompagna le aziende italiane nel mondo e oltre 150 lungo la Via della Seta.

Nel 2018 il 10% della popolazione espatriata italiana si trovava in territorio cinese, ha certificato  l’osservatorio ECA Italia, un dato che mette in luce l’importanza di rivolgersi a un’azienda che conosca il mercato cinese e le sue normative per tutelare al meglio i propri interessi.

L’esperienza di espatrio in Cina si presenta attualmente meno appetibile di 10 anni fa per il costo della vita crescente e una legislazione fiscale e previdenziale sempre più complessità, ma la domanda è sostenuta dalla necessità di competenze specialistiche in loco e dal numero crescete di nuove aziende che puntano a quel mercato. 

Da qui la ricerca da parte delle aziende di soluzioni flessibili per l’assegnazione in Cina dei propri manager e specialisti, anche se il contesto cinese tende a privilegiare soluzioni di assegnazione di medio-lungo periodo, o come local foreigner (stranieri che risiedono in Cina da subito oppure dopo un primo periodo di distacco) o self initiated expatriates , persone che decidono autonomamente di trasferirsi in Cina. 

Una delle sfide principali consiste nel gestire i benefits tipici dell'espatrio, alloggio, scuola per i figli, pension plan e adeguate coperture assicurative,elementi critici nell'attrazione e retention delle risorse.

Su questi temi, Eca Italia organizza incontri e seminari con l’obiettivo di sensibilizzare le realtà imprenditoriali italiane sulle strategie e opportunità per gestire il proprio personale in Cina, con particolare riguardo al tema previdenziale.

Mancando un Accordo di Sicurezza Sociale tra Italia e Cina, la Legge 398/87 prevede per le aziende cinesi, che assumono cittadini italiani, l'obbligo di continuare a contribuire al sistema di previdenza italiano obbligatorio, mediante la nomina di un rappresentante previdenziale italiano; azienda cinese che in questo modo fornisce ai propri local foreigners italiani un benefit aggiuntivo: continuità contributiva e accesso al beneficio pensionistico italiano in costanza di rapporto di lavoro con una legal entity di diritto cinese.

Questo modello di busi­ness, localizzazione in Cina e attivazione della rappresentanza previdenziale, non può non far parte della “cassetta degli attrezzi” dei gestori delle risorse umane, considerati i benefici anche in termini di costo: la contribuzione obbligatoria in Italia ai sensi della Legge 398/87 (su base convenzionale e con una fiscalizzazione del 10% dei contributi carico azienda) risulta infatti più vantaggiosa anche rispetto ad altre soluzioni previdenziali di carattere privato internazionale.

ECA Italia, per i suoi contributi in questo settore e per la rinomata conoscenza del contesto operativo cinese, ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra i quali spicca il premio China Awards 2018 nella categoria “Creatori di Valore” per i servizi in tema di mobilità delle risorse umane.


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