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Industria

Accelera in aprile la caduta del mercato auto a benzina in Cina

Intanto continua a salire l'elettrico a un trend del 60%, anche se i volumi sono ancora molto bassi. La Ford ha perso il 36% di vendite nel primo quadrimestre e la General Motors il 18%. Si allarga il fenomeno delle auto difettose fatte ritirare dall'Autorità regolatoria del mercato.Colpita sorattutto la Volkswagen, che dovrà intervenire su oltre 92 mila auto


13/05/2019 16:02

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

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La Byd tutta elettrica che sta registrando un boom di vendite

Le vendite di auto tradizionali, con mote a scoppio, sono calate nettamente in aprile, accelerando il trend di discesa, mentre quelle di auto elettriche segnano un nuovo boom, anche se in termini assoluti il loro peso sul mercato è minimo.

Per il più grande mercato automobilistico del mondo si tratta del decimo mese consecutivo di contrazione.

La caduta è stata del 14,6% su base annua a 1,98 milioni di unità, ha evidenziato l'Associazione cinese dei produttori di auto (China Association of Automobile Manufacturers), puntualizzando che i timori sulle prospettive di crescita dell'economia di Pechino hanno indebolito la fiducia dei consumatori.

Le vendite sono diminuite dell'11,3% nel primo trimestre di quest'anno, dopo le contrazioni del 12% e del 9,6% rispettivamente nei due trimestri precedenti. Le vendite di autovetture (veicoli per trasporto passeggeri) sono calate del 17,7%, mentre quelle di veicoli commerciali sono state piatte.

Il significativo rallentamento del settore automotive rappresenta un duro colpo per i produttori di auto globali abituati a fare affidamento su Pechino per la loro crescita. Ford Motor è la casa che ha accusato la perdita maggiore con una diminuzione del 36% su base annua nel primo trimestre , mentre General Motors ha contenuto leperdite al 18%.

La maggior parte degli analisti di settore si aspetta che il mercato automotive torni a crescere nella seconda metà dell'anno, se il Governo implementerà adeguate misure di stimolo che dovrebbero essere, tra l'altro, in fase di approvazione. Tra le misure previste c'è la riduzione delle restrizioni sulle vendite di auto a benzina nelle principali città e l'offerta di incentivi per i consumatori che abitano in zone rurali o per chi acquista per la prima volta una vettura.

Si è allargato intanto, questo mese, il fenomeno delle auto che vengono ritirate dai costruttori per cambiare pezzi difettosi, sulla base di richieste dell'autorità di regolazione del mercato. La piùcolpita da queste sanzioni è Volkswagen che dal prossimo 28 giugno dovrà ritirare ben 92.621 di diverse marche del gruppo, Beatle, Golf, Scirocco, Audiper problemi alla frizione.

I provvedimenti hanno colpito anche Honda e Volvo, ma per alcune migliaiaia di unità. E la stessa Ferrari è stata costretta a richiamare alcune centinaia di auto per problemi alle maniglie delle portiere e agli scarichi del motore.

Nel frattempo le vendite di auto elettriche continuano a correre, anche se i volumi restano bassi, 1,26 milioni di unità alla fine del 2018, il 61,74% in più del 2017.

La vendite sono cresciute del 60% a quota 360.000 nei primi quattro mesi del 2019, ma uno dei produttori leader, BYD, ha venduto in aprile ben 24.011 NEVs (new electric vehicle) in April, quasi il doppio dei 13.918 venduti nello stesso periodo un anno fa.

La performance è stata sostenuto, soprattutto dalle vendite di veicoli totalmente elettrici, salite a 16.116 unità quattro volte tante quelle vendute un anno fa. Nei primi quattro mesi di quest'anno  BYD che è quotata alla borsa di Shenzhen ha totalizzato vendite per 97.183 veicoli, il 123,13 % in più del 2018. 

A peggiorare le notizie provenienti dal mercato automobilistico cinese sono arrivate anche le ultime mosse nella guerradei dazi. Il Governo cinese ha annunciato che, a partire dal primo giugno, imporra' dazi fino al 25% su 60 miliardi di dollari di beni statunitensi, ignorando gli avvertimenti lanciati questa mattina dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

«Dico apertamente al presidente cinese, Xi Jinping, e a tutti i miei amici in Cina che Pechino sara' gravemente colpita se non si raggiungera' un accordo perche' le aziende saranno costrette a lasciare la Cina per andare in altri Paesi. Sara' troppo costoso comprare a Pechino. Avevate un ottimo accordo, quasi completato, e avete fatto marcia indietro», ha scritto Trump su Twitter, invitando Pechino a «non rispondere ai dazi, dato che una ritorsione peggiorerebbe solo le cose».

«Molte societa' soggette ai dazi lasceranno la Cina per il Vietnam e altri Paesi asiatici. Ecco perchè la Cina vuole raggiungere un accordo con così tanta forza», ha aggiunto Trump. 

 


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