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Industria

Al via i dazi della Ue sull'import di auto elettriche dalla Cina

Scatteranno domani e dureranno per quattro mesi se nel frattempo le autorità dei due paesi non troveranno un accordo su altri elementi compensativi. Due i livelli, 20,8% e 37,6%, mentre attualmente c'è una tariffa unica sull'import del 10%. Continuano i colloqui tra le due parti per trovare un accordo


04/07/2024 14:54

di Serena Zagami - Class Editori

settimanale
Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione europea

Nessun ripensamento per l'Unione Europea che va avanti con l'imposizione dei dazi sulle auto elettriche provenienti dalla Cina. La Commissione Ue ha fatto sapere infatti di aver imposto tariffe compensative provvisorie sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina, in vigore già da domani 5 luglio, confermando quanto anticipato con il suo annuncio di metà giugno.

A partire da domani, quindi, alle tariffe del 10% già in vigore, andranno ad aggiungersi una serie di incrementi per un massimo di fino al 37,6%. Nel dettaglio, per i tre produttori cinesi inclusi nel campione, Bruxelles ha previsto un dazio aggiuntivo del 17,4% per Byd, del 19,9% per Geely e del 37,6% per Saic. Per gli altri produttori di Bev in Cina, che hanno collaborato all'indagine ma non sono stati inseriti nel campione, si applica invece un dazio medio ponderato del 20,8%, mentre tutte le altre società non collaboranti all'indagine saranno soggette a una tariffa aggiuntiva del 37,6%.

Tassazioni leggermente riviste rispetto alle aliquote pre-divulgate il 12 giugno, che entreranno in vigore a partire da domani 5 luglio 2024, per una durata massima di quattro mesi. Entro tale lasso di tempo, dovrà essere presa una decisione finale sui dazi definitivi, tramite un voto degli Stati membri dell'Ue, che una volta adottata, renderebbe i dazi definitivi per un periodo di cinque anni.

A questo proposito, ha puntualizzato la Commissione, le consultazioni con il governo cinese si sono intensificate nelle ultime settimane a seguito di uno scambio di opinioni tra il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis e il ministro del Commercio cinese Wang Wentao, con i contatti che proseguono a livello tecnico al fine di raggiungere una soluzione congiunta tra le due parti, che affronti adeguatamente le preoccupazioni sollevate dall'Unione Europea.

Un auspicio condiviso stamane anche dal ministero del Commercio cinese: "Ci auguriamo che la parte europea collabori con la Cina per incontrarsi a metà strada, mostrare sincerità, accelerare il processo di consultazione e, sulla base delle regole e della realtà, raggiungere una soluzione reciprocamente accettabile il prima possibile", ha dichiarato il portavoce.

La decisione dell'Ue arriva a distanza di nove mesi dall'avvio di un'indagine anti-sussidi d'ufficio, innescata dalle crescenti preoccupazioni sul recente e rapido aumento delle esportazioni a basso prezzo di veicoli elettrici provenienti dalla Cina verso l'Ue. A seguito dell'inchiesta, che ha esaminato anche le probabili conseguenze e l'impatto di queste misure sugli importatori, gli utenti e i consumatori di Bev nel blocco, l'esecutivo Ue ha concluso che la filiera dei Bev in Cina trae vantaggio "da sovvenzioni ingiuste, che stanno causando una minaccia di danno economico ai produttori di veicoli elettrici dell'Ue". (riproduzione riservata)


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