Due dei campioni industriali italiani, Danieli e Brembo, stanno mettendo a segno risultati record sui mercati asiatici. Brembo, che ha comunicato oggi i dati della gestione nel primo trimestre di quest' anno ha raddoppiato il fatturato in Cina, rispetto al primo trimestre dell'anno scorso, segnato, però, dal rallentamento dovuto alla pandemia. In confronto ai primi tre mesi del 2019 la performance di quest'anno è stata +40%.
In India, la fabbrica dei freni guidata da Alberyo Bombassei è cresciuta del 31% e in Giappone del 20%, performance che si confrontano con incrementi a una cifra nel mercato nordamericano e a un calo del 20% in sud America. Il fatturato del gruppo a livello globale è cresciuto dell'1% rispetto al 2019 e del 17% rispetto al 2020.
Per Danieli ha parlato il presidente Gianpietro Benedetti in un'intervista al quotidiano La Stampa, annunciando che l'obiettivo del gruppo è di arrivare in Cina a un fatturato di 1 miliardo di euro, quattro volte il livello attuale, 250 milioni. «Il nostro obiettivo è diventare i numero uno al mondo. Ma a preoccuparmi sono quelli che stanno dietro, i 22 concorrenti cinesi nati negli ultimi anni, che continuano a crescere e ora iniziano a esportare, forti dell'esperienza accumulata in casa. In Cina si produce il 55% dell'acciaio mondiale. Per questo noi vogliamo creare là un'azienda che i cinesi considerino cinese. Realizziamo in Cina 250 milioni di fatturato: puntiamo a 1 miliardo», ha spiegato il numero uno del gruppo dell'acciaio, che produce acciai speciali ma soprattutto impianti per la produzione di acciaio, con una tecnologia unica al mondo.
«Progettiamo e costruiamo impianti siderurgici a emissioni di Co2 pari a zero. L'acciaio green non è un'utopia. Siamo l'unica azienda al mondo in grado di fornire impianti e tecnologia per passare dal minerale al prodotto finito a emissioni zero», ha ricordato Benedetti. Ed è proprio la leva della sostenibilità ambientale che Danieli intende utilizzare per diventare leader nel mercato cinese, dove il governo si è impegnato a sostituire il carbone, come materia prima per alimentari i forni delle acciaierie con l'elettricità generata utilizzando gas e in prospettiva l'idrogeno. (riproduzione riservata)