Smentendo le aspettative di un rallentamento economico, il PMI ufficiale del settore manifatturiero cinese, un indicatore ufficiale dell'andamento congiunturale, ha registrato il quarto mese consecutivo di espansione a febbraio.
L'indice è salito a 50,2 da 50,1 di gennaio, ha reso noto oggi il National Bureau of Statistics.
Il risultato è superiore alla previsione del consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal, a 49,9 punti. Gli economisti si aspettavano che la lettura scendesse al di sotto del segno 50 che separa la contrazione dall'espansione.
Nonostante il dato inaspettato, Zhao Qinghe, uno statistico senior presso l'ufficio statistico cinese, ha messo in evidenza che l'espansione delle attività produttive e operative nell'industria manifatturiera è stata rallentata in febbraio dalle vacanze del capodanno lunare, come conferma il sottoindice della produzione industriale sceso a 50,4 a febbraio dal 50,9 di gennaio.
Tuttavia, il sottoindice che misura i nuovi ordini totali è passato in espansione dal territorio di contrazione, salendo a 50,7 il mese scorso da 49,3 di gennaio e segnalando un aumento della domanda nel settore manifatturiero dopo le festività. Anche il sottoindice per i nuovi ordini di esportazione è migliorato a 49,0 da 48,4.
Un segnale particolarmente positivo sulla congiuntura cinese arriva dall'indice PMI non manifatturiero ufficiale, che include attività di servizi e costruzioni, aumentato a 51,6 il mese scorso da 51,1 di gennaio. Il dato è stato influenzato sia dalla ripresa dei consumi dopo la revoca delle più rigide politiche di lockdown per combattere il Covid che anche dai consumi durante le festività. Il sottoindice di misurazione dell'attività dei servizi è salito a 50,5 da 50,3.
Anche il sottoindice focalizzato sulle attività di costruzione è salito a 57,6 da 55,4, influenzato dagli sforzi del governo per aumentare gli investimenti nelle infrastrutture.
A pesare negativamente sulla congiuntura è invece l'andamento del settore immobiliare, dove le vendite si sono ulteriormente indebolite nei primi due mesi di quest'anno, secondo China Real Estate Information Corp.
I primi 100 sviluppatori immobiliari cinesi hanno registrato un calo del 43,4% su base annua delle vendite di case in termini di volume in gennaio e febbraio, rispetto al calo del 30,9% di dicembre. In valore, le vendite sono diminuite del 43,1% su base annua, rispetto a un calo del 35,2% a dicembre. (riproduzione riservata)
Ciononostante sembra improbabile che i cali spingano il governo a iniziare un allentamento a livello nazionale delle restrizioni politiche che ha imposto al settore, secondo l'economista di Nomura, Ting Lu, in compenso alcuni governi e banche locali stanno allentando le restrizioni decise dal governo centrale.
Tuttavia la manovra potrebbe avere un effetto boomerang spingendo i potenziali acquirenti di case ad attendere ulteriori ribassi dei prezzi prima di effettuare un acquisto, ha fatto rilevare lo stesso analista. (riproduzione riservata)