Danieli China punta a raggiungere il miliardo di fatturato entro il 2026. "Per fare ciò acquisiremo due imprese di medie dimensioni all'anno per essere più vicini a nostri clienti cinesi. È molto importante essere in Cina", ha spiegato Francois-David Martino, ceo di Danieli China, intervenendo ai China Awards, evento organizzato da Class Editori assieme alla Fondazione Italia Cina. "Ci aspettiamo un cambiamento molto importante della mentalità dei clienti che vogliono produrre un acciaio di qualità e Danieli è in questo un leader mondiale una base molto importante per noi"
Il gruppo di Buttrio (Udine), ha finora raddopiato i ricavi oltre Muraglia. "La Cina è un mercato sempre più importante nel mondo con il 65% della produzione di acciaio. In questo paese la domanda di acciaio è molto forte".
Lo scorso novembre il gruppo ha siglato un accordo con il colosso della siderurgia Hebei Iron and Steel (HBIS), gigante da 45 milioni di tonnellate di acciaio. La partnership non prevede soltanto la fornitura di tecnologia. La Danieli potrà diventare anche socia di una delle principali società del gruppo. Danieli avrà l'1,5% dell'acciaieria, che sarà quotata in Borsa, mentre la joint venture per la società di ingegneria è al 50%. Lo scorso giugno Northern Copper Industry aveva scelto la tecnologia di laminazione Danieli Fröhling per il suo nuovo mulino di finitura. Tecnologia da installare a Yuncheng, nella provincia dello Shanxi.
Per quest'anno, come spiegato dal presidente, Gianpietro Benedetti, Danieli, mira a un fatturato di 350 milioni. Secondo il presidente "dal nostro punto di vista i concorrenti futuri sono i cinesi. La nostra strategia è stata quella di avere una fabbrica sul posto (con 1.500 dipendenti) per servire il mercato locale e per competere con i cinesi all'estero. In una prima fase siamo stati favoriti dal nostro gap tecnologico che era maggiore rispetto a quello della Cina, ma adesso questo gap si sta assottigliando e quindi la competitività di costo diventa fondamentale. Per questo oggi la nostra sfida è diventare competitivi allo stesso costo dei cinesi localmente". (riproduzione riservata)