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Industria

Dazi, Dongfeng non rinuncia ai piani per l'Europa e rilancia

Il costruttore cinese, fra i primi tre del Dragone con oltre 2,7 milioni auto vendute annuncia di essere pronto a importare anche in Italia e consegnare entro l'anno una city car e un coupè entrambi full electric. Secondo il Ministero del commercio cinese i dazi Ue sono una misura protezionista


13/06/2024 12:41

di Alberto Chimenti - Class Editori

settimanale
La citycar di Dongfeng che verrà importata in Italia

All'indomani della decisione della commissione europeo di alzare i dazi sull'importazioni di auto cinesi in Europa, Dongfeng Motor, uno dei principali produttori cinesi, presenta due nuovi modelli da vendere in Italia e spiega la sua strategia commerciale. Ma Lei, Managing Director  International Business Department di Dongfeng Motor Corporation e China Dongfeng Motor Industry Import & Export, parlando a Madrid nel corso di un evento per il lancio dell'attività in Spagna, ha presentato due nuovi modelli che completano la linea di auto elettriche destinate all'Europa e che saranno venduti anche in Italia: Dongfeng BOX e Dongfeng 007, in aggiunta ai modelli Voyah Free, Voyah Dream e MHERO I, che sono stati presentati lo scorso aprile.

Per la city car Dongfeng Box, pensata per giovani e famiglie, il lancio sul mercato italiano è programmato per la fine del 2024. Il coupé elettrico Dongfeng 007, già presente in Cina, dovrebbe invece fare il proprio debutto sul mercato europeo nella prima metà del 2025.

Dongfeng è entrata in Europa nel 2022, partendo dalla Norvegia, sta continuando a sviluppare la propria rete in Svezia, Danimarca, Islanda e Finlandia. Nel 2024 è entrata anche in Italia, Germania, Svizzera e Spagna. In Italia, in particolare, il brand cinese ha firmato una collaborazione con la società Car Mobility e sta definendo gli accordi per il primo showroom ufficiale nel Paese.

«La nostra strategia prevede la presenza di diversi concessionari nelle varie regioni e contiamo di essere presenti in 160 punti vendita in Europa entro il 2025, rafforzando ulteriormente la visibilità del brand e la nostra presenza sul mercato. In Italia, i clienti potranno ordinare Voyah e MHERO I a partire dal terzo trimestre del 2024, e siamo fiduciosi di poter consegnare la prima auto già nel corso dello stesso trimestre», ha dichiarato Ma Lei.

A livello delle autorità, ben diverse sono state le reazioni alla mossa della Ue. Il ministero del Commercio si è detto profondamente contrariato , specificando che la mossa di Bruxelles ignora le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e che la Ue ha ignorato le ripetute e forti obiezioni della Cina.

Per Pechino le conclusioni dell'Ue mancano di base sia fattuale sia legale, e che la Commissione europea ha ignorato il fatto che i vantaggi dell'industria cinese dei veicoli elettrici derivano dall'apertura e dalla concorrenza. La Commissione europea ha inoltre ignorato le regole dell'Omc e non ha riconosciuto la piena collaborazione delle imprese cinesi interessate durante l'indagine

Il portavoce del Ministero  ha parlato "palese protezionismo" che creerà e intensificherà gli attriti commerciali, aggiungendo che la mossa non solo mina i diritti e gli interessi legittimi dell'industria cinese dei veicoli elettrici, ma interrompe e distorce anche le catene industriali e di fornitura automobilistiche globali, comprese quelle dell'Unione europea.

Pur tenendo alta la bandiera dello sviluppo verde in una mano, la Commissione europea brandisce il bastone del protezionismo commerciale nell'altra, politicizzando le questioni economiche e commerciali e usandole come strumenti, ha puntualizzato il portavoce. «Questo viola i consensi raggiunti dai leader della Cina e dei Paesi dell'Ue per rafforzare la cooperazione e influisce sull'atmosfera della cooperazione economica e commerciale bilaterale tra Cina e Ue. Non giova agli interessi dei consumatori dell'Ue e finirà per compromettere il progresso generale della trasformazione verde dell'Ue e della cooperazione globale sui cambiamenti climatici».

La Cina esorta quindi l'Ue a porre immediatamente rimedio ai propri errori, ad attuare gli importanti consensi raggiunti durante il recente incontro trilaterale Cina-Francia-Ue e ad affrontare le frizioni economiche e commerciali attraverso il dialogo. Il portavoce ha infine dichiarato che la Cina adotterà tutte le misure necessarie per difendere i diritti e gli interessi legittimi delle imprese cinesi.

Sul fronte degli investitori, la reazione ai dazi Ue, che scatteranno dal 4 luglio salvo accordi tra i due governi, non mostra preoccupazione. Secondo gli analisti si tratta di dazi "modesti" rispetto a quelli annunciati dall'amministrazione Biden negli Usa. Byd ha guadagnato il 5,82% in Borsa. Bene anche Geely che è salita dell'1,69% e Nio e Li Auto che sono rimbalzate rispettivamente dell'1,31% e del 1,99%. In rosso, invece, la casa automobilistica statale Saic Motor che ha lasciato sul terreno l'1,55%. A detta degli analisti di Citi, l'aumento dei dazi è "sostanzialmente innocuo" rispetto alle loro stime del 25%-30%. Si tratta quindi di tariffe che sì, potrebbero avere un impatto sul settore dei veicoli elettrici, ma «non faranno deragliare la ripresa in corso della Cina». (riproduzione riservata)


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