Vittoria per Faam in Cina nella causa contro due aziende locali che sfruttavano il nome dell’azienda specializzata nella produzione di batterie industriali. Dal 2006 l’azienda ha uno stabilimento a Yixing, nella provincia del Jiangsu e annovera tra i suoi clienti la Toyota, il gruppo cinese dell’automobile Faw, Volkswagen, Alibaba.
Nei giorni scorsi la Corte suprema del Jiangsu ha dato ragione a Faam Yixing, assistita dallo studio D’Andrea & Partners, nella causa contro Wuxi Faam e Jiangsu Faam. I due concorrenti usavano in modo improprio il marchio, con l’intento di confondere i clienti. I giudici hanno quindi riconosciuto la concorrenza sleale e ordinato alle due aziende il cambio di denominazione, eliminando ogni riferimento al brand Faam, nonché condannandole a risarcire il gruppo di San Potito Sannitico (CE).
La decisione del tribunale chiude così una disputa iniziata nel 2020 e si inserisce negli sforzi dell’azienda italiana di rafforzarsi sul mercato della Repubblica popolare e sviluppare il brand nel Paese, proseguendo un percorso ormai ventennale.
Fondata nel 1974, nel 2013 Faam è entrata a far parte del Gruppo Seri, che ha dato nuovo slancio alle iniziative aziendali, grazie anche ad una strategia di integrazione verticale della filiera produttiva. Si è creata così l’unica compagnia al mondo in grado di provvedere al ciclo di vita completo delle batterie Piombo-Acido, “dalla culla alla tomba” - dalle materie prime e semilavorati in plastica, fino al recupero delle batterie esauste-, da un punto di vista di know-how, equipaggiamenti e prodotti. Faam è, altresì, riconosciuto quale primo brand italiano per lo sviluppo e la produzione di batterie agli ioni di litio. (riproduzione riservata)