Con una crescita vicina al 30% nel 2021, la filiale cinese di Brembo, il gruppo multinazionale che produce impianti frenanti per autoveicoli e veicoli a due ruote, ha portato il mercato del Dragone fra i primi tre per la società, insieme a Germania e Stati Uniti, ma prima dell'Italia.

Il dato è emerso oggi, tra i numeri comunicati da Matteo Tiraboschi, presidente esecutivo della società, sulla chiusura dell'esercizio 2021, in cui il fatturato consolidato ha oltrepassato 2,7 miliardi, in crescita del 25,8% sul 2020 e di oltre il 7% sul 2019, e l'utile, 215 milioni, ha registrato un balzo del 57%. La marginalità è migliora considerevolmente con un'ebitda a 502 milioni, il 18% dei ricavi.

Anche l'India dove Brembo è leader assoluta per i veicoli a 2 ruote ha segnato una crescita del 28,2% (+32,4% a cambi costanti), con un fatturato di 93 milioni. In Cina invece il fatturato 2021 è stato di 436 milioni che si confronta con quello realizzato in Germania di 499 milioni e in Italia di 321 milioni. Nel Nord America che comprende quindi i mercati di Usa, Canada e Messico, il dato aggregato del fatturato è stato di 680 milioni di euro in crescita del 25,2% (+29,1% a cambi costanti).

Per quanto riguarda i segmenti di mercato, le applicazioni per auto, che rappresentano poco più di 2 miliardi di fatturato, sono cresciute del 22,1%, quelle per motocicli del 55,2% (+42,6% a parità di perimetro di consolidamento), i veicoli commerciali del 26,3%, mentre il settore delle competizioni cresce del 22,7%.

Alla fine dell'anno scorso Brembo ha lanciato anche in Cina il sistema frenante Sensify, frutto di un lavoro decennale in continuo assetto evolutivo dell’Inspiration Lab nella Silicon Valley, destinato a equipaggiare le auto elettriche e le sue unità produttive cinesi tra cui Tesla, Nio, Xpeng. E Brembo in Cina sta beneficiando della forte domanda di questo segmento di mercato. (riproduzione riservata)