Uno dei brand italiani più famosi al mondo per il suo design, dal 2016 parte del gruppo indiano Mahindra, ha deciso di sdoppiare le aree di attività, per resistere meglio alle difficoltà di mercato e la pòerdita di redditività, evidenziate dai conti trimestrali.
A partire dal primo gennaio scorso la ripartizione in settori delle attività del gruppo sono stati identificati due nuovi settori: il settore Stile e il settore Ingegneria. Il primo accoglie, oltre alle attività di stile auto e non auto in tutte le sue accezioni, i servizi di architettura, i proventi derivanti dalla licenza del marchio Pininfarina, i servizi di aerodinamica e aeroacustica, e i proventi e costi associati alla gestione del patrimonio immobiliare della capogruppo.
E sempre da gennaio Pininfarina Extra, società operante nei servizi di stile non auto e architettura, è stata fusa in Pininfarina che ha acquisito anche la partecipazione totalitaria in Pininfarina of America, operante anch'essa nell'architettura e nell'industrial design. Si è, inoltre, progressivamente ridotta la significatività delle attività non core del gruppo come la vendita di ricambi (per vetture prodotte negli anni sino al 2010) e altro.
Per tutto lo scorso anno, il gruppo, sotto la direzione di Paolo Pininfarina e di Pietro Angori, presidente e ceo, rispettivamente, ha puntato a semplificare e razionalizzare la corrispondenza tra la diversa natura dei servizi erogati e la loro concentrazione in unità legali dedicate. A maggio del 2018 è stata costituita Pininfarina Engineering a cui la capogruppo ha conferito il ramo di azienda Engineering e la partecipazione totalitaria in Pininfarina Deutschland Holding GmbH, società operante nel medesimo settore sul mercato tedesco.
Il 16 aprile scorso,il gruppo italiano aveva presentato al Salone dell’Auto di Shanghai, due nuovi progetti, che avevano destato curiosità e interesse, emblema della perfetta combinazione del miglior design italiano con una tecnologia ecologica: ala nuovissima Karma GT designed by Pininfarina e la concept car creata dal team di Shanghai della Pininfarina per conto della Grove Hydrogen Automotive Company Limited i.
«Portiamo in Cina la nostra nota competenza nella progettazione di capolavori su quattro ruote, sia per brand rinomati che per nuovi costruttori che hanno bisogno del nostro supporto per definire l’identità del loro marchio e il proprio linguaggio di design,» aveva dichiarato Angori, «il nostro tocco italiano nello stile si unisce alla speciale attenzione che rivolgiamo alla mobilità sostenibile e alla tecnologia all’avanguardia. Ciò che presentiamo a
Shanghai non solo conferma che innoviamo nel presente, ma che forniamo anche soluzioni per un domani migliore».
Karma Automotive è un casa automobilistica con sede nel sud della California produttrice di veicoli elettrici di lusso, che con Karma GT designed by Pininfarina, è entrata di forza nel mercato “Gran Turismo” di lusso a due porte. Karma Automotive ha contattato per la prima volta Pininfarina
nell’agosto del 2018 per invitare la design house italiana a collaborare a un nuovissimo progetto basato sulla Karma Revero 2020. Pininfarina ha condiviso con Karma i primi bozzetti lo scorso settembre e il programma di costruzione è iniziato ufficialmente a dicembre.
Il gruppo ha archiviato il primo trimestre dell'anno con un utile netto pari a 0,4 milioni euro, in calo rispetto ai 2,1 milioni realizzati nello stesso periodo del 2018. Il valore della produzione, pari a 25,2 milioni, è diminuito dell'11% per il minor contributo dei servizi di ingegneria in Italia e dei proventi di licenza del marchio. Il margine operativo lordo e il risultato operativo sono entrambi calati e hanno rappresentato, rispetto al valore della produzione, rispettivamente il 7% e il 3% (14% e 11% nel 2018).
L'ebitda è sceso a 1,8 milioni (da 4,2 milioni) e l'ebit a 0,7 milioni da 3,1 milioni. Infine, la posizione finanziaria netta è diventata negativa per 6,8 milioni (13,1 milioni al 31 marzo 2018) per l'effetto indotto dall'adozione del nuovo principio contabile internazionale, Ifrs 16, in vigore dal 1° gennaio 2019 che prevede l'iscrizione di una passività finanziaria pari al valore attualizzato dei contratti di affitto o di leasing in essere (right of use). Con i criteri contabili del 2018 la posizione finanziaria netta al 31 marzo 2019 sarebbe stata positiva di 0,3 milioni di euro circa.
Nel primo trimestre di quest'anno il valore della produzione di questo settore è risultato pari a 15,1 milioni, sostanzialmente allineato al dato del 31 marzo 2018. Il risultato operativo è stato positivo per 0,4 milioni, in diminuzione rispetto ai 2,1 milioni consuntivati nel primo trimestre 2018 a causa della riduzione dei volumi e della marginalità sulle attività di costruzione di prototipi e show car.
Invece il secondo settore, che raggruppa le attività di ingegneria in Italia e in Germania, ha mostrato nel periodo un valore della produzione pari a 10,1 milioni, in flessione rispetto ai 13,2 milioni di euro del 31 marzo 2018. Il risultato operativo è stato positivo per 0,3 milioni, in calo però rispetto al milione dello stesso periodo del 2018 a causa del calo del valore della produzione avvenuto in Italia.
Le previsioni per il 2019 indicano un consolidamento dei risultati economici raggiunti nel 2018, anche se su valori inferiori in termini di valore della produzione e di risultato operativo, mentre si conferma la previsione di una riduzione del debito finanziario lordo.