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Industria

Nuovi accordi di VW in Cina per sfondare nel mercato dell'elettrico

Audi, uno dei brand Wolfsburg, ha annunciato che lancerà tre modelli di veicoli elettrici sul mercato cinese entro il 2025, e ha firmato un memorandum d'intesa con Alibaba e Zhangjiang Hi-Tech Park. Anche Renault accelera per produrre batterie a costi inferiori e coprire così il gap con i produttori cinesi


05/09/2023 12:49

di Serena Zagami - Class Editori

settimanale
Oliver Blume, ceo di Volkswagen

I produttori di auto europei, in particolare francesi e tedeschi, si stanno preparando a contrastare l'offensiva cinese sul mercato dell'elettrico in Europa, con una doppia strategia: da un lato rafforzando gli accordi tecnologici e di distribuzione con i produttori cinesi, dall'altro investendo soprattutto sulla produzione in Europa delle batterie, che rappresenta ancora il tallone d'Achille dell'industria occidentale.

Nel primo campo si inquadra la notizia della joint venture tra la cinese Saic Motor e la tedesca Audi che lancerà tre nuovi modelli di veicoli elettrici sul mercato cinese entro il 2025. Nell'ambito dell'accordo Audi, scrive Yicai Global citando il presidente della divisione cinese del brand, supporterà Saic nell'aggiornamento della piattaforma E1 EV, in cui verranno integrate le sue tecnologie. La piattaforma risultante servirà come base per la produzione di tre modelli, destinati principalmente al mercato cinese.

A questo si aggiunge un progetto per la creazione di una nuova piattaforma EV, da cui dovrebbe essere realizzato un veicolo che arriverà sul mercato nel 2027. Il closing dell'accordo formale di co-sviluppo è previsto per la fine di quest'anno o l'inizio del prossimo.

Parallelamente, IM Motors, jv tra Saic, Alibaba e Zhangjiang Hi-Tech Park ha recentemente firmato un memorandum d'intesa con Audi per lavorare insieme alla realizzazione di auto elettriche.

La strategia sulla Cina, con l'obiettivo di soddisfare specificamente la domanda del primo mercato auto del mondo, coinvolge non solo il brand Audi ma l'intero gruppo di Wolfsburg, con diverse altre iniziative.

In particolare, VW ha creato la società di software automobilistico Cariad, oltre a collaborare con la startup cinese di veicoli elettrici Xpeng, partner nella jv Saic e con Horizon Robotics, specializzata sulla guida autonoma. «La Cina è uno dei nostri mercati importanti e continuiamo a investirvi molto», ha dichiarato Oliver Blume, ceo di Volkswagen. Volkswagen ha messo in atto «enormi iniziative sui costi» e vede grandi opportunità per aumentare la produzione di veicoli elettrici riducendo del 50% i costi di produzione delle batterie.

Tra le società del gruppo Volkswagen, Porsche sta lavorando alla produzione di componenti ad alte prestazioni per la futura gamma di veicoli elettrici per competere e distinguersi dalle rivali cinesi che avanzano nei mercati europei. «Per Porsche stiamo cercando di realizzare celle migliori, con una densità energetica più elevata», ha spiegato Michael Steiner, a capo delle attività di Ricerca e Sviluppo del marchio tedesco. «La nostra consociata Cellforce Group sviluppa e produrrà celle per auto ad alte prestazioni migliori delle celle e delle batterie di massa che si possono attualmente acquistare».

Sul secondo fronte, per contrastare l'avanzata dei produttori cinesi in Europa, Renault punta a sbloccare il valore competitivo di Ampere, la nuova divisione dei veicoli elettrici puri del gruppo. Il ceo Luca De Meo durante il Salone Iaa Mobility a Monaco di Baviera, ha sottolineato che il gruppo sta continuando a incrementare gli investimenti in nuove tecnologie, impianti di batterie e gigafactory e confida che la divisione Ampere consenta a Renault di competere in uno «sport diverso» dai suoi mercati tradizionali.

«Uno degli impegni che ci stiamo assumendo con Ampere è ridurre i costi del 40%, generazione dopo generazione, e ciò comporta molti investimenti in tecnologia, sviluppo e tecniche di produzione», ha spiegato il manager a Cnbc. «Pensiamo di avere le caratteristiche e la fiducia per farlo, ma ci vorrà un po' di tempo perché i gruppi cinesi hanno iniziato a lavorarci una generazione prima degli europei. Questa è la nostra lotta e siamo pronti a scendere in campo». (riproduzione riservata)


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