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Industria

Shanghai annuncia 10 mila auto a idrogeno in giro entro il 2023

C'è una competizione tra le grandi città cinesi nell'annunciare il numero di auto "pulite" in circolazione. Il governo si starebbe orientando per sostenere con 15 miliardi di dollari la diffusione della nuova tecnologia, ritenuta più sicura delle batterie elettriche, la cui ricarica richiede alla rete troppa energia e difficlmente smaltibili


09/06/2021 18:21

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale

La megalopoli di Shanghai prevede di avere almeno 10mila autovetture a idrogeno circolanti per le sue strade entro il 2023. Lo scrive oggi il South China Morning Post, citando Chen Kele, vicecapo di divisione presso la Commissione di Shanghai per l'economia e le tecnologie dell'informazione, che ha parlato al Congresso internazionale per l'auto a celle di combustione d'idrogeno, che si è tenuto nella città cinese. E ha segnalato che entro il 2023 l'industria dell'idrogeno varrà 100 miliardi di yuan (15,7 miliardi di dollari).

Alla fine dello scorso anno il presidente cinese Xi Jinping ha impegnato la Cina alla decarbonizzazione entro il 2060. Ancora oggi - secondo quanto scrive l'agenzia di stampa Xinhua - il presidente ha ribadito l'importanza di procedere sulla via della transizione verde.

Le città cinesi hanno iniziato tra loro una vera e propria competizione. Pechino aveva già annunciato che avrà 10mila auto a idrogeno entro il 2025 sulle sue strade, mentre Shenzhen ha dichiarato di avere già 1.300 auto a idrogeno attive.

La Cina intende avere circolanti, entro il 2030, un milione di autovetture a idrogeno e mille stazioni di rifornimento, ha segnalato la commissione consultiva della Società degli ingegneri automobilistici di Cina.

La tecnologia delle celle a idrogeno, di cui è leader mondiale la giapponese Toyota, che commercializza da tempo alcuni modelli, viene ritenuta dalle autorità cinesi più affidabile e sicura di quella del motore a batterie, che attualmente è la più adottata dai costruttori cinesi. Un altro motivo che sta spingendo verso la propulsione a idrogeno, soprattutto per il trasporto è pesante, è l’enorme consumo di energia che un parco di milioni di auto elettriche richiederà, senza contare il problema dello smaltimento delle batterie. Sembra quindi che i programmatori cinesi abbiano abbandonato come priorità lo sviluppo dell'auto elettrica come sistema di propulsione, togliendo gli incentivi l'estate scorsa al settore.

Per una mobilità sostenibile il governo cinese sembra qui, più orientato, alla propulsione ad idrogeno puntando sul sistema Toyota, che è leader mondiale con un modello già in vendita da anni, la Mirai, ma puntando anche verso i mezzi pesanti e i treni. Ci sono diverse aziende italiane di componenti per i motori a idrogeno o ibridi, nel bresciano in particolare, che hanno già drizzato le antenne verso questo mercato. (riproduzione riservata)


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