MENU
Industria

Si fondono Sinochem e ChemChina, azionista di controllo di Pirelli

Secondo Marco Tronchetti, numero uno del gruppo di pneumatici, non dovrebbero esserci ripercussioni in Italia. L'attuale presidente di Pirelli emerge come l'uomo forte nella nuova holding di stato di Pechino, che diventa una delle prime 100 società del mondo presente in settori strategici, tra cui l'agricoltura e le scienze ambientali e della vita


01/04/2021 12:17

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Ning Gaoning, presidente di Pirelli e di Sinochem

Cambia l'azionista di maggioranza relativa di Pirelli, ma non dovrebbero esserci ripercussioni sulla controllata italiana, guidata da Marco Tronchetti Provera. Ieri, infatti, il Consiglio di Stato cinese, l'organo esecutivo del governo, ha approvato la ristrutturazione di Sinochem Group e China National Chemical Corporation, Chinachem, che controlla Pirelli, in vista della fusione tra le due entità.

Dell'operazione si parlava da tempo, ma ieri è arrivata la conferma ufficiale che la Commissione per la supervisione e l'amministrazione dei beni di proprietà dello Stato del Consiglio di Stato (Sasac) cinese ha approvato il progetto di fusione tra le due maggiori holding della chimica pubblica. Sinochem e ChemChina, che saranno fuse in una nuova società, controllata da Sasac.

Dal punto di vista strettamente operativo, sarà Sinochem ad assorbire ChemChina. «Credo che per loro sia una buona operazione, la stavano studiando da anni, noi non siamo direttamente coinvolti in quanto abbiamo una gestione autonoma e separata sia per statuto che per patti. Quindi non c'è un tema che ci coinvolge direttamente, non c'è nessun riflesso su di noi, se per loro è una buona cosa noi siamo contenti», ha tranquillizzato Tronchetti Provera, il cui ruolo di numero uno operativo alla Pirelli dovrebbe scadere l'anno prossimo.

Attualmente l'azionista di maggioranza relativa di Pirelli è la Marco Polo Int. che fa capo a Chemchina, seguito dalla Camfin di Tronchetti Provera al 10% e dal fondo Silk Road fund al 9%.

L'attuale presidente di Pirelli, Ning Gaoning, in carica dal 2018, è tra l'altro anche il numero uno di Sinochem, e, nella complicata gerarchia di potere di Pechino, sembra essere l'uomo forte della situazione.

Il gruppo Sinochem concentra soprattutto le sue attività nella produzione di fertilizzanti, ha circa 60 mila dipendenti nel mondo e nel 2019 ha registrato un fatturato di 80 miliardi di dollari, in calo sull'anno precedente, con un utile finale di 473 milioni di dollari.

ChemChina, a fine 2019 aveva poco più di 145 mila dipendenti e sviluppava un giro d'affari di 65 miliardi di dollari, con un utile finale di poco più di 1,2 miliardi di dollari, ma aveva in portafoglio gruppi importanti, tra cui, appunto Pirelli, leader mondiale nei pneumatici d'alta gamma, e soprattutto la svizzera Syngenta, una delle società più avanzate nel mondo nei prodotti per l'agricoltura. 

La nuova holding diventerà una delle prime 100 società del mondo, attiva nei business strategici delle scienze della vita, della chimica di base, delle scienze ambientali, della gomma e pneumatici, delle macchine industriali e componenti. (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi