Gli imprenditori italiani ritornano in Cina. È atterrato oggi alle 09.30 locali a Tianjin un volo della compagnia Neos con a bordo 271 tra imprenditori e maestranze di società italiane in Cina. Prima di rimettersi a pieno in attività dovranno trascorre 14 giorni di quarantena rischiesti da Pechin.
Il ritorno è stato possibile con il lavoro della task force messa in piedi dall' ambasciata italiana e dalla Camera di Commercio. Si tratta del secondo volo organizzato con il sostegno della compagnia. Già a inizio luglio un primo charter era atterrato con a bordo 144 passeggeri italiani che avevano necessità di rientrare in Cina, nonostante i collegamenti diretti tra i due paesi siano ufficialmente sospesi e le difficoltà di ottenere i visti di ingresso. Tra le procedure propedeutiche per la partenza del volo charter c'era anche il tampone per Covid-19 obbligatorio per tutti i passeggeri.
I costi dell'operazione Rientro sono stati coperti, in parte, da Cassa Depositi e Prestiti. Nella tratta di ritorno il charter riporterà, invece, in Italia dispositivi di protezione individuale donati dalla Cina. Il trasferimento rientra nell'articolata operazione avviata a giugno per favorire il rientro della comunità imprenditoriale italiana in Cina. Ad accogliere i passeggeri all'arrivo vi era il personale dell'Ambasciata d'Italia a Pechino e della Camera di Commercio.
"Questo secondo volo, che fa seguito al primo atterrato a Nanchino lo scorso 2 luglio", ha commentato l'ambasciatore a Pechino Luca Ferrari , "è la riprova della grande attenzione riposta da tutte le istituzioni italiane per favorire il ritorno degli italiani in Cina. I ministri degli Esteri Di Maio e Wang Yi ne hanno preso atto con soddisfazione nel corso di un loro recente colloquio. Con la Camera di Commercio siamo ora al lavoro per un ulteriore volo che auspicabilmente potrà essere aperto a tutti i connazionali abitualmente residenti nella Repubblica Popolare e ancora bloccati fuori dalla Cina".
Alla vigilia dell'operazione, Di Maio e Wang Yi hanno inoltre avuto un call. Come si apprende da uno stringato comunicato della Farnesina, nel corso del colloquio si è parlato di “rilancio del partenariato economico e dell'export di prodotti agroalimentari” . E ancora “la lotta al Covid-19 e la cooperazione globale per un vaccino” e "trasformazione digitale". (riproduzione riservata)