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Politica

Azerbaigian, l'italia punta sull'agro-tech e i macchinari

Nel 2019 l'export verso la repubblica caucasica è cresciuto del 7%. In termini assoluti i volumi sono ancora bassi, circa 300 milioni di euro. L'interscambio commerciale ha superato i 5 miliardi di euro e negli ultimi 3 anni è cresciuto del 3,3% l'anno. Cdp, Sace-Simest, Ice firmano accordi con le controparti azere


21/02/2020 13:28

di Mauro Romano - Class Editori

Italia Azerbaigian

L'Italia ha ampi spazi di crescita nelle relazioni bilaterali commerciali con l'Azerbaigian. Nel 2019 l'export verso la repubblica caucasica è cresciuto del 7%. In termini assoluti i volumi sono ancora bassi, circa 300 milioni di euro ma "la presenza imprenditoriale italiana è di spessore e ben radicata", ha spiegato il presidente dell Ice, Carlo Maria Ferro, intervenendo alla sessione di apertura del Business Forum Italia-Azerbaigian. alla presenza del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio e il presidente azero Ilham Aliyev e nell'abito della quale l'Agenzia ha siglato un memorandum d'intesa con Azpromo, l'agenzia azera, per rafforzare la cooperazione commerciale ed economica.

L'interscambio ha superato i 5 miliardi di euro e negli ultimi 3 anni è cresciuto del 3,3% l'anno. "Cosa possiamo fare di più?", chiede Ferro. Per il presidente Ice occorre rafforzare i settori tradizionali della presenza italiana ossia sistemi, impianti e macchinari "per accompagnare l'evoluzione 4.0. L'Ice guarda inoltre alla filiera dell'agro-alimentare. Ogni anno infatti l'Azerbaigian importa 1 miliardi di merci dal mondo, l'Italia ne esporta 40 miliardi, ma appena 13 milioni in terra azera.

"C’è una domanda crescente di attrezzature per la trasformazione, il confezionamento e l'imballaggio degli alimenti, di cui la filiera del food processing e food packaging italiana è leader. E anche qui l’offerta italiana di engineering, macchine, impianti e macchinari può accompagnarne l’evoluzione digitale verso l’Agri-Tech e il Tech-Food", spiega Ferro. 

Altri comparti di interesse sono i trasporti e le infrastrutture: "Pensiamo ai progetti di connettività intermodale est-ovest che da Baku, nuovo hub logistico regionale sulla via della Seta, arrivino al porto di Trieste come terminal di destinazione in Europa dei flussi commerciali provenienti dall’Oriente attraverso il Caucaso", aggiunge, Mi riferisco poi alle opportunità legate all’ammodernamento della tratta ferroviaria Baku-Tbilisi-Kars, alla riabilitazione della linea Baku-Alyat-Boyuk e all’ampliamento della metropolitana di Baku". 

“L’Azerbaijan è il nostro secondo partner commerciale nell’intera area del Caucaso e dell’Asia centrale, preceduto dalla sola Russia. Nel 2018 il nostro interscambio ha sfiorato i 6 miliardi di euro, in crescita di quasi il 20% rispetto al 2017, con una performance che non ha avuto eguali con nessun’altra realtà. Tutto questo è possibile grazie al dinamismo di quasi 3.000 imprese italiane, per la maggioranza piccole e medie, che cooperano con il Paese”, ha ricordato il direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, “Oltre ad essere il nostro principale fornitore di petrolio dal 2013, l’Italia è la prima destinazione dell’export azero dal 2008”. 

Sempre nell'ambito del business forum Cdp, Sace e Simeste ha siglato un'accordo con l’Azerbaijan Investment Company (AIC), fondo statale azero che ha come obiettivo di promuovere la diversificazione dell’economia del paese caucasico. Particolare attenzione è riservata a progetti in settori con rilevanti impatti sociali, ambientali e di sviluppo economico, tra cui la filiera agricola. In base all’accordo, il gruppo Cassa depositi e prestiti  potrà inoltre mettere a disposizione dell’AIC attività di formazione, capacity building e assistenza tecnica per l’export credit e il finanziamento degli investimenti.

Al Memorandum, si aggiunge l’accordo firmato da Pasquale Salzano, presidente Simeste e da Yusif Abdullayev, Presidente di Azpromo, per la condivisione di informazioni su progetti di mutuo interesse e alla promozione e allo scambio di know-how e business practice anche con il coinvolgimento della rete delle associazioni industriali italiane dei settori manifatturiero e dei servizi.  Tra gli obiettivi, anche la promozione in Azerbaijan dei macchinari e della formazione professionale Made in Italy. 

"Finora, le nostre relazioni commerciali Italia-Azerbaijan, si sono focalizzate prevalentemente sull’Oil & Gas, grazie a importanti progetti che ci hanno visto protagonisti assieme a Socar (State Oil Company of Azerbaijan Republic) e ai grandi player italiani del settore. Progetti strategici per il nostro Paese (es. TAP) e per le PMI, considerando l’enorme indotto per la realizzazione di queste opere. E stiamo valutando proprio in questi giorni una operazione di project finance, sempre in partnership con Socar nei pressi di Baku", ha ricordato l'amministratore delegato di Sace, Pierfrancesco Latini, "Ma si stanno aprendo oggi nuove possibilità anche per settori diversi e rappresentativi del Made in Italy come la filiera agricola, l’arredamento, la ristorazione, le infrastrutture alberghiere e i prodotti del comparto agroalimentare-vinicolo".   (riproduzione riservata)

 


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