"Le decisioni recenti di creare una struttura analoga alla Belt and Road Initiative (BRI), è stata interpretata da alcuni come un inizio di guerra, in realtà siccome l'essenza della BRI è quella di cooperare con alcuni Paesi sostenendone lo sviluppo economico e tecnologico, è evidente che si entra nella competizione, ma non nella guerra. L'Europa, e forse anche l'America, si sono accorte un po' in ritardo di quello che poteva rappresentare l'Africa e soprattutto di tutto quello che ha fatto la Cina in Africa".
Lo ha detto Paolo Panerai, editore e amministratore delegato di Class Editori, aprendo i lavori dell'evento 'La via della Seta digitale' di Class Editori, organizzato in collaborazione con Xinhua News Agency.
Quindi, ha proseguito Panerai, "questo convegno cade proprio nel momento in cui l'annuncio del Global Gateway, che peraltro partirà soltanto nel 2023, è stato presentato da buona parte dei media come una specie di guerra, io credo che non sia questa la realtà. Finalmente anche l'Europa si è svegliata. Adesso si è aperto il fronte della possibile cooperazione nel campo della sostenibilità che è essenziale per lo sviluppo corretto dell'economia".
"Credo", ha concluso l'editore, "che l'Italia si sia riservata, anche con l'accordo fatto proprio sulla Via della Seta, una posizione di dialogo nella competitività".
In apertura dell'evento hanno portato i loro saluti l'ambasciatore cinese in Italia, Li Junhua, Luca Ferrari, ambasciatore d’Italia a Pechino e Xu Yuchang, Presidente China Economic Information Service, l'ufficio studi di Xinhua.
Ferrari soffermandosi sull'ottimo andamento dell'interscambio tra Italia e Cina e in particolare delle esportazioni che nei primi 9 mesi di quest'anno hanno raggiunto il livello record di 13 miliardi di euro, quanto realizzato nell'intero 2019, ha ricordato le sfide che la digitalizzazione impone alle imprese italiane e le opportunità che apre grazie anche alle possibilità di accedere alle grandi piattaforme di e-commerce, in Cina sempre più proiettato su livelli record.
Tra gli imprenditori che hanno preso la parola durante l'evento per illustrare le loro strategie in Cina e nei paesi dell'Estremo Oriente ci sono stati Michele Norsa, CEO di Ferragamo, Alberto Vacchi, CEO di Ima, Gianfranco Zoppas, presidente del gruppo omonimo, Anna Mareschi Danieli, vicepresidente di Abs Acciai, Giancarlo Dani, presidente del gruppo omonimo, una delle principali concerie d'Italia e Mario Boselli, presidente della Fondazione Italia-Cina.